Nessun colpevole per l'omicidio della piccola Matilda Borin

Assolto in secondo grado l'ex compagno della mamma della bambina.

Nessun colpevole per l'omicidio della piccola Matilda Borin
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Mancano le prove, e dopo 13 anni potrebbe restare impunito l'omicidio di Matilda Borin. Nessun colpevole, il sostituto Procuratore Generale: "E' una sconfitta della giustizia".

Nessun colpevole per la morte di Matilda Borin

Un colpo violento alla schiena. Forse un calcio, tanto forte da lesionare un rene e il fegato. Così era stata uccisa il 2 luglio del 2005 Matilda Borin a Roasio, nel Vercellese. Oggi, tredici anni dopo, ancora non si sa chi sia stato a colpirla e a porre fine alla sua vita, a soli 23 mesi. Troppo poche le prove a carico dei due indiziati, la madre Elena Romani originaria di Senago e oggi residente a Legnano, e il compagno Antonio Cangialosi, nella cui casa madre e figlia erano andate a vivere poco prima dell'infanticidio.

"Giustizia sconfitta"

Così, ieri, il sostituto Procuratore Generale Marcello Tatangelo ha dovuto dichiarare la resa, chiedendo l'assoluzione per Cangialosi. "Il fatto che dopo tredici anni non si sia potuti arrivare a un giudizio di colpevolezza sulla morte della piccola Matilda è una sconfitta personale per tutti noi che ci siamo occupati del caso e una sconfitta del sistema giustizia, ma condannare un innocente per trovare un colpevole sarebbe ancora peggio", ha dichiarato dopo una requisitoria di sei ore e a chiusura del processo che ha confermato l'assoluzione (già emessa in primo grado) a Cangialosi. La madre, che era stata accusata di omicidio preterintenzionale, era già stata assolta nei tre gradi di giudizio. "Siamo nel campo della prova indiziaria. La quasi totalità degli indizi è probatoriamente neutra - ha aggiunto - Dunque non sono gravi. Abbiamo pochissimi indizi che sono gravi e che ci portano in giudizio di elevata probabilità a dire chi può essere stato. Ma la valutazione complessiva degli indizi ci porta a dire che non sono concordanti".

 

 

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