associazione a delinquere di stampo mafioso

'Ndrangheta, rifiuti e locali della movida milanese: 14 arresti e 4 locali sequestrati

È altresì emerso come un soggetto, già giudiziariamente riconosciuto come appartenente alla citata cosca della piana di Gioia Tauro (RC), fosse impegnato in un’infiltrazione nel settore dei locali di intrattenimento

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Sono 14 le persone arrestate da parte della Guardia di Finanza e quattro gli esercizi commerciali messi sotto sequestrate: al centro un'indagine che vede 'ndrangheta, traffico illecito di rifiuti e locali utilizzati da prestanome anche all'interno del mercato comunale di Milano.

'Ndrangheta, rifiuti e locali della movida milanese: 14 arresti

La Guardia di Finanza di Milano, congiuntamente alla Polizia Locale di Milano e con la
collaborazione dei Carabinieri del Comando Unità Forestali, ha dato esecuzione ad un’ordinanza di
custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Milano nei confronti di 14 indagati
facenti parte di un sodalizio mafioso di matrice ‘ndranghetista, capeggiato da una famiglia calabrese
radicata da tempo nel capoluogo meneghino, particolarmente attivo nella commissione di plurime
attività illecite, tutte aggravate dal metodo mafioso, tra le quali, intestazione fittizia di attività
commerciali, estorsione, truffa ai danni di agenzie di lavoro interinale e traffico di rifiuti.

Le operazioni, in corso dalle prime luci dell’alba, vedono l’impiego di oltre 80 unità tra finanzieri,
agenti della Polizia Locale e Carabinieri Forestali impegnati nell’esecuzione delle 14 misure cautelari
personali, eseguite nelle province di Milano, Monza-Brianza, Varese, Pavia, Modena e Mantova,
nonché di numerose perquisizioni presso private abitazioni risultate nella disponibilità degli indagati
ed esercizi commerciali.

La collaborazione di diversi prestanome

L’indagine, condotta con il supporto del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata di
Roma e della Rete Operativa @ON di Europol, ha permesso di disarticolare l’associazione
‘ndranghetisra, che riconosceva nella potente cosca Piromalli di Gioia Tauro (RC) un suo solido
punto di riferimento. Per la realizzazione dei progetti criminali, il sodalizio poteva contare sulla
collaborazione di diversi soggetti compiacenti, utilizzati come prestanome al fine di eludere le
disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali concretamente applicabili, cui
veniva attribuita fittiziamente la titolarità di diversi esercizi commerciali ubicati in Lombardia e in
Piemonte.

È altresì emerso come un soggetto, già giudiziariamente riconosciuto come appartenente alla citata
cosca della piana di Gioia Tauro (RC), fosse impegnato in un’infiltrazione nel settore dei locali di
intrattenimento, presenti nelle più rinomate aree della movida milanese, posta in essere per il tramite
di un proprio “referente”, stabilmente operante a Milano, che si occupava dell’acquisizione e della
gestione di numerosi locali, attribuendone fittiziamente la titolarità a prestanome privi di adeguata
esperienza imprenditoriale. Nel corso dell’operazione, infatti, sono state sequestrate, in forza di un
decreto di sequestro preventivo emesso d’urgenza del P.M. titolare delle indagini, 4 società di capitali
titolari di altrettanti esercizi commerciali di somministrazione di cibi e bevande, in quanto di valore
sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati dall’amministratore di fatto e dai compiacenti prestanome,
in parte ubicati all’interno del “Mercato Comunale Isola”, struttura di proprietà del Comune di Milano
e oggetto di concessione ad un raggruppamento temporaneo di imprese che, a loro volta, avevano
dato in locazione degli spazi commerciali alle suddette società destinatarie del provvedimento di
sequestro.

Truffate anche agenzie interinali

Le investigazioni hanno permesso di rivelare le dinamiche del gruppo mafioso, capeggiato da un
soggetto munito della dote ‘ndranghetista di “Vangelo “, in grado di dirimere eventuali controversie
che promuoveva, pianificava ed organizzava gli associati nelle diverse azioni criminali nel territorio
milanese nel business dello smaltimento rifiuti, utilizzando come discariche aree protette e capannoni
industriali abbandonati.

Oltre all’accertamento di condotte delittuose tipiche della criminalità organizzata di stampo mafioso,
quali le attività estorsive per il “recupero crediti”, le indagini hanno consentito di disvelare un
efficiente meccanismo attuato dal gruppo criminale, mediante la stipula di contratti di
somministrazione fittizi in assenza di effettive esigenze di impiego di forza-lavoro, per truffare
numerose agenzie di lavoro interinale con la complicità dei lavoratori somministrati che,
sistematicamente, retrocedevano gli stipendi ai sodali del suddetto gruppo criminale.
L’azione di servizio, svolta in stretta sinergia dalla Guardia di Finanza di Milano e Le altre FF.PP.,
testimonia l’impegno quotidianamente profuso a presidio della sicurezza e a tutela della legalità
economico-finanziaria dei Paese, con particolare riferimento ai contrasto alla criminalità organizzata
e delle infiltrazioni della stessa nel circuito economico legale.

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