Morti in corsia, il tentativo dei colleghi di insabbiare tutto
Degli undici medici accusati, due già condannati con rito alternativo per non aver denunciato Cazzaniga e Taroni dopo la segnalazione di alcuni infermieri.
Undici dottori dell'ospedale di Saronno denunciati nell'ambito dell'indagine interna sulle morti in corsia causate dall'infermiera Laura Taroni e dal vice primario del Pronto Soccorso Leonardo Cazzaniga.
Morti in corsia, in undici sapevano
Sapevano cosa stava succedendo ma non denunciarono per paura di uno scandalo. E' quanto emerge dalla motivazione della sentenza di condanna per due medici della Commissione Medica dell'Ospedale di Saronno. Non denunciarono e non diedero corso alla segnalazione di alcuni infermieri circa il "protocollo" farmacologico del vice primario del Pronto Soccorso Cazzaniga, rinviato a giudizio per 11 morti in corsia sospette. E per le tre nella famiglia della compagna, Laura Taroni, già condannata per l'omicidio del marito e della madre.
"Temevano uno scandalo"
Due dei medici hanno optato per il rito alternativo e già condannati, non diedero seguito a quella segnalazione per "evitare uno scandalo che avrebbe coinvolto l'intera struttura". Undici in totale i dottori dell'ospedale di Saronno accusati a vaio titolo di omessa denuncia, favoreggiamento e falso ideologico. Tra questi, l'ex direttore sanitario Paolo Valentini, l'ex direttore del reparto di Anestesia e Rianimazione Fabrizio Frattini e l'ex primario di Pronto Soccorso Nicola Scoppetta.
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