CERRO MAGGIORE

Morte sorelle Agrati, la super perizia: "Incendio doloso e con più inneschi"

Resi noti i risultati del nuovo studio condotto per accertare cause e dinamiche del tragico incendio del 13 aprile 2015; entro fine mese la sentenza nei confronti del fratello Giuseppe, in carcere

Morte sorelle Agrati, la super perizia: "Incendio doloso e con più inneschi"
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Morte delle sorelle Agrati di Cerro Maggiore, nell'ultima udienza del processo a carico del fratello Giuseppe sono stati presentati i risultati della nuova perizia disposta dalla Procura.

Morte sorelle Agrati, la nuova perizia

"In relazione allo studio delle dinamiche di incendio è quindi possibile affermare che l'incendio avvento la notte tra il 12 e il 13 aprile 2015 nell'abitazione dei signori Agrati sita in Cerro Maggiore, via Roma 33, fu caratterizzato da diversi inneschi, quasi contemporanei e ubicati sia al piano terra sia al piano primo dell'abitazione. Pertanto, esso non può considerarsi un evento accidentale".
Sono queste le conclusioni della super perizia, disposta dalla Procura di Busto Arsizio, nell’ambito del processo che vede imputato il cerrese Giuseppe Agrati, in carcere dal novembre 2019 con l’accusa di duplice omicidio aggravato e incendio. Per la Procura generale di Milano (che ha avocato a sè il caso che negli anni scorsi, in mano al pm di Busto Arsizio, si stava incamminando verso l’archiviazione), sarebbe lui (unico sopravvissuto a quell’incendio) ad aver ucciso nel rogo della loro casa le sorelle Carla (trova senza vita in bagno) e Maria (carbonizzata sul suo letto) nella notte del 13 aprile 2015.
Nell’udienza di giovedì 9 dicembre 2021, i due periti hanno presentato i risultati della loro perizia (disposta dopo aver acquisito quella dell'accusa e quella della difesa): 800 pagine nelle quali, con scritti e grafici, mettono nero su bianco che quella notte l’incendio "non fu accidentale" e ci furono "diversi inneschi" sia al piano terra che al primo (piani dove ci sono i forti danni dovuti alle fiamme).

Giuseppe Agrati ha preso la parola

Durante l’udienza Giuseppe Agrati ha voluto rendere dichiarazioni spontanee: "Non sono stato io, io sono innocente - ha affermato davanti alla corte - Non avevo nessun movente. Amavo le mie sorelle, in particolare Maria. Quelle contro di me, nella perizia, sono ipotesi che non condivido. In casa c’era anche vernici ma la loro presenza non è stata presa in considerazione. La mia vita è finita. Non temo l’ergastolo ma di morire con queste infamie sulla testa".
Poi il suo difensore Giuseppe Lauria: "La perizia, 800 pagine, è stata depositata venerdì, solo pochi giorni per noi per studiare tutto".
Il 14 dicembre si svolgerà la discussione, il 21 sarà emessa la sentenza

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