Shock in centro

Magenta: 18enne massacrato di botte in piazza

Schiaffi e pugni in pieno volto, ridotto a una maschera di sangue.

Magenta: 18enne massacrato di botte in piazza
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«Magenta non è una città sicura». È questo l’allarme lanciato da una mamma di un ragazzo magentino di 18 anni vittima di una brutale aggressione avvenuta in piazza Liberazione nella notte tra sabato 26 e domenica 27 giugno.

Magenta: 18enne massacrato di botte in piazza

Sono da poco passate le 2.30 del mattino. Marco (nome di fantasia) esce da una festa in un locale di via De Amicis. È in compagnia di un amico. I due camminano fino a quando incontrano una ragazza, loro conoscente, e decidono di fermarsi a chiacchierare con lei seduti sul marciapiede. Quello che accadrà di lì a poco, però, sarà qualcosa che difficilmente Marco potrà dimenticare. Attorno alle 3, come riportato nella denuncia presentata ai carabinieri di Magenta, al 18enne si avvicina un ragazzo straniero, all’incirca della sua età. Quest’ultimo chiede una sigaretta al suo amico, ma non ne ha. Poi la chiede a Marco, che risponde: «Sì, ce l’ho». Allora il giovane si alza in piedi e abbassa lo sguardo verso la tasca dei pantaloni per prendere il pacchetto.

Schiaffi e pugni in pieno volto

Poi la botta, un suono sordo. L’aggressore, nel frattempo raggiunto da un gruppetto di cinque ragazzi, tutti tra i 17 e i 18 anni, gli ha appena tirato uno schiaffo in pieno volto. «Quando parli con me devi guardarmi in faccia», gli dice. Marco cerca di reagire, ma l’aggressore risponde con un altro schiaffo. Poi il terzo ceffone, ma il bersaglio para il colpo. Intanto il branco fa da scudo all’assalitore e fa allontanare gli amici del 18enne. Ora è solo. A quel punto l’aggressore gli intima di dare una sigaretta a tutti i suoi amici e riprende a schiaffeggiarlo. In totale le sberle sono almeno una decina.
Poi arriva un conoscente di Marco che dice al giovane violento di lasciarlo stare. Eppure, questa brutta storia non finisce qui. Anzi, è proprio in questo momento che si scatena la furia cieca, e gratuita, dell’aggressore, che continua ad accanirsi contro il 18enne magentino fino a colpirlo con due pugni in pieno volto. Uno lo prende all’altezza dell’occhio destro, l’altro sul lato sinistro della mandibola.

La mamma scrive al sindaco

Questa incresciosa vicenda finisce al pronto soccorso del Fornaroli, dove il giovane arriva con il volto tumefatto e sanguinante. Il referto parla di una «frattura della parete mediale dell’orbita destra» e venti giorni di prognosi. Sulla vicenda indagano ora i militari dell’Arma di Magenta, a cui Marco e la madre si sono rivolti dopo l’aggressione.
La famiglia del giovane magentino non chiede altro che venga fatta giustizia, ma soprattutto che «venga sgominato una volta per tutte dal nostro territorio questo branco di pericolosi prepotenti che si muovono indisturbati nella sua e mia città», scrive la mamma di Marco in una lettera indirizzata al sindaco, Chiara Calati. Perché quello di Marco non è che l’ultimo episodio di una lunga serie. Ma forse è il primo messo nero su bianco in un esposto alle Forze dell’Ordine. La richiesta della madre del 18enne magentino, ma anche dei genitori di altri suoi coetanei, è semplice: più pattugliamenti serali e notturni nel centro cittadino e politiche di prevenzione «contro questi ignobili episodi di delinquenza giovanile».
Perché questa, conclude la donna, è ormai un’«emergenza reale e tangibile» nella Città della Battaglia.

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