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La villa confiscata alla criminalità organizzata diventa alloggio per Carabinieri

Al suo interno sono state riscontrate una serie di abusi edilizi, compresa anche una piscina esterna e un bagno interrato con tanto di vasca idromassaggio.

La villa confiscata alla criminalità organizzata diventa alloggio per Carabinieri
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Un altro immobile confiscato alla criminalità organizzata è stato acquisito dal Comune e sarà destinato ai militari della Tenenza di Bollate.

La villa confiscata

Dalla mafia all’Arma: è questo il destino della villettina a schiera di via Ospitaletto 65, che l’anno scorso è stato confiscato dall’Autorità giudiziaria in seguito ad un procedimento penale a carico del proprietario dell’immobile.
Il provvedimento di confisca è avvenuto a fine agosto dell’anno scorso, ma non è stato possibile effettuare un sopralluogo prima in quanto la famiglia del soggetto coinvolto viveva all’interno dell’abitazione.

Bollate, Villetta schiera via Ospitaletto 65 criminalità organizzata
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Bollate, Villetta schiera via Ospitaletto 65 criminalità organizzata
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Bollate, Villetta schiera via Ospitaletto 65 criminalità organizzata
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Bollate, Villetta schiera via Ospitaletto 65 criminalità organizzata
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L'immobile

In questo caso si parla di una villetta a schiera di 74 metri quadri e 67 di parte inferiore, identificato come «box». Dopo la visita del personale tecnico del Comune, però, si è riscontrato che la superficie abitabile è unicamente quella del piano terra, di circa 37 metri quadri, mentre il sottotetto sarebbe destinato a locali accessori, senza permanenza di persone, e il piano seminterrato è utilizzabile come cantina.

Ci sono alcuni abusi edilizi da sanare

Per questo l’immobile sarà da assegnare ad un nucleo familiare ristretto costituito da una persona o al massimo due.
Inoltre, al suo interno sono state riscontrate una serie di abusi edilizi, compresa anche una piscina esterna e un bagno interrato con tanto di vasca idromassaggio.

L'immobile di via Ferraris

Oltre a questa villetta c’è anche quella via Ferraris, sempre confiscata alla criminalità organizzata. Dopo una consistente ristrutturazione dal valore di 92mila euro ed è stata data in comodato all'azienda consortile Comuni Insieme che - con i fondi ministeriali a sua disposizione - accompagna il percorso di autonomia di un famiglia (2 genitori con 6 figli) di rifugiati afghani.

L'immobile di via Archimede

C’è poi l’alloggio via Archimede: dopo un intervento di riqualificazione, anche questo è stato affidato a Comuni Insieme che sta predisponendo la realizzazione di una casa comunità per donne maltrattate a cui offrire una nuova opportunità di inserimento socio-lavorativo, dopo un primo percorso di uscita dall'emergenza.

Terreno di via Verdi

Per ultimo, ma non per importanza, c’è il terreno boschivo di via Verdi: con un intervento inciviso delle istituzioni l'area è stata pulita, bonificata e sono state piantate coltivazioni di arbusti adatti per il terreno con la consulenza di un agronomo. Un soggetto assistito da volontari WWF organizza attività educative sull’area con bambini di scuola materna e primaria.

Altri due appartamenti

Ma non è tutto: a seguito della conferenza di servizi organizzata dal nucleo di supporto dell'Anbsc alla Prefettura lo scorso 19 giugno, il Comune ha effettuato i sopralluoghi in due alloggi, di cui uno in via Dante 47 e l'altro in via San Bernardo 73. Anche in questo caso, c'è l'intenzione dell'Amministrazione di dare in locazione a esponenti delle forze dell'ordine.

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