le dichiarazioni

La prof accoltellata torna a parlare: "Dispiace non aver ricevuto le scuse della famiglia dello studente"

"I colpi inferti vicino al collo per puro caso non hanno intercettato l’aorta, altrimenti non sarei più qui"

La prof accoltellata torna a parlare: "Dispiace non aver ricevuto le scuse della famiglia dello studente"
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E' voluta tornare a parlare, inviando una lettera a "La Repubblica" Elisabetta Condò, la professoressa che era stata accoltellata alla scuola Alessandrini di Abbiategrasso da un suo alunno.

La prof accoltellata dall'alunno torna a parlare

Torna a parlare di quei terribili momenti dello scorso 29 maggio in cui all'interno dell'aula ha sentito un dolore alle spalle e solo dopo si è accorta di essere stata accoltellata, la professoressa Elisabetta Condò, colpita da un suo alunno. Dopo è stata trasportata in ospedale e sottoposta ad un intervento per ridurre i danni provocati dalle coltellate. Parole che ha scritto in una lettera pubblicata su La Repubblica e che poi ha condiviso sui social:

"In primo luogo tengo a precisare che, nonostante sia uscita dall’ospedale il quarto giorno dopo l’intervento, il dolore al braccio è ancora intenso, ho diverse ferite da taglio sulla testa, inclusa una microfrattura cranica, e che i colpi inferti vicino al collo per puro caso non hanno intercettato l’aorta, altrimenti non sarei più qui - ha scritto la professoressa Condò nella lettera pubblicata da La Repubblica - Sono ancora ben lontana dal poter riprendere una vita normale. Mi attende infatti una lunga e dolorosa fisioterapia, oltre che un percorso di supporto psicologico, senza considerare il danno permanente che potrebbe conseguire a quanto accaduto".

"Le scuse della famiglia mai arrivate"

La professoressa ha voluto parlare anche delle scuse arrivate e di quelle mai ricevute:

"Dispiace sentire minimizzare implicitamente dall’avvocato del ragazzo il dolore fisico che ancora provo, dispiace che si scelga di farlo in tv, così come, ribadisco, mi è dispiaciuto non ricevere le scuse della famiglia, che (a differenza di quanto dichiarato) conosceva la mia mail istituzionale, così come la conoscevano tutte le altre famiglie e gli alunni che l’hanno usata per dimostrare la loro solidarietà alla mia persona, oltre che alla scuola - continua la professoressa - Vorrei si lasciasse alle persone deputate e competenti (psichiatri, educatori, magistrati) la valutazione del ragazzo, del suo vissuto e delle sue azioni: ho piena fiducia che chi di dovere saprà garantire il percorso di cui lui ha bisogno, lontano dalla risonanza mediatica e nel rispetto del dolore di tutti".

Condò ha voluto anche sottolineare perchè fra le tante proposte formative ha voluto scegliere proprio la scuola di Abbiategrasso per insegnare:

"Tengo a dire che ho scelto di trasferirmi all’IIS Alessandrini di Abbiategrasso proprio perché lo conoscevo come una scuola dell’accoglienza, dell’inclusione, del supporto agli alunni in difficoltà; è un istituto in cui molta attenzione viene prestata all’umanità degli alunni e ai loro percorsi di crescita, in cui la maggioranza dei colleghi e lo stesso gruppo di dirigenza si impegnano a fondo a questo scopo, in cui è attivo uno sportello psicologico tenuto da un professionista capace ed esperto. Penso di essere a mia volta una docente attenta ai bisogni anche emotivi dei ragazzi e aperta al dialogo con le classi".

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