DUE DONNE MORTE

La Procura chiederà una perizia psichiatrica per l'uomo che ha ucciso Laura e Claudia al casello "Ghisolfa"

L'accertamento psichiatrico sarà utile per valutare la capacità di intendere e di volere, ma anche la sua pericolosità sociale che, se venisse accertata, porterebbe all'applicazione di una misura di sicurezza

La Procura chiederà una perizia psichiatrica per l'uomo che ha ucciso Laura e Claudia al casello "Ghisolfa"
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E' stato trasferito dall'ospedale San Carlo di Milano a quello di Piacenza, il 39enne Italo Marocchino che nella notte tra sabato 18 e domenica 19 febbraio ha ucciso due donne, tamponandole violentemente con la sua auto, ferme al casello di Milano-Ghisolfa per prendere il biglietto e imboccare l'autostrada in direzione di Torino

Due donne morte sul colpo dopo essere state tamponate dall'auto del 39enne

La Procura di Milano, una volta ottenuta tutta la documentazione medica sul caso, chiederà di effettuare una perizia psichiatrica sul 39enne italiano di origine marocchina che il 18 febbraio, verso le 2.30, ha travolto con la sua auto, alla barriera autostradale di Milano Ghisolfa sulla A4 Torino-Milano, sul territorio di Rho l'auto con a bordo due donne, Laura Amato, 54 anni, e Claudia Turconi, 59 anni, morte nello schianto.

L'uomo trasferito dal San Carlo di Milano all'ospedale di Piacenza

L'uomo, intanto, è stato trasferito dal reparto di psichiatria del San Carlo di Milano all'ospedale di Piacenza. L'accertamento psichiatrico sarà utile per valutare la capacità di intendere e di volere, ma anche la sua pericolosità sociale che, se venisse accertata, porterebbe all'applicazione di una misura di sicurezza. Il 39enne, indagato per omicidio colposo plurimo e risultato positivo a benzodiazepine e cannabis, era in cura dal '95 con diagnosi di «disturbi psicotici».

Dopo una crisi con la moglie si è recato in ospedale a Piacenza e poi a Malpensa

Il 16 febbraio ha avuto una crisi e la moglie gli ha suggerito di andare in ospedale per farsi prescrivere dei farmaci. Ospedale di Piacenza dal quale se ne è andato. Stando agli accertamenti del pm Paolo Filippini e della Polizia stradale di Novara, è ricomparso il giorno dopo all'aeroporto di Malpensa, dove avrebbe voluto prendere un volo con destinazione Marocco.

Fuggito anche dall'ospedale di Gallarate

Vedendo le sue condizioni, gli operatori hanno chiamato un'ambulanza e il 39enne è stato portato all'ospedale di Gallarate, ma anche da là se ne è andato. Ha chiamato un cugino e si è fatto portare a riprendere la macchina a Malpensa. Il cugino gli ha consigliato di raggiungerlo a casa sua, ma l'uomo ha detto che era stanco. Si sarebbe fermato in una piazzola di sosta e poi ha ripreso a guidare fino allo schianto a circa 150 km/h senza frenare.

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