La guardia medica è stata chiusa: la reazione della politica
La sede legnanese della guardia medica è stata chiusa e il servizio è stato trasferito a Parabiago. Una decisione, comunicata con un cartello appeso al cancello sbarrato - «Si informa che dal 30 giugno l’ambulatorio di continuità assistenziale di Legnano è trasferito a Parabiago in via Spagliardi 19» - e una frase sul sito dell’Ats, senza alcuna spiegazione sulle motivazioni, che ha subito fatto discutere.
La guardia medica è stata chiusa: la reazione della politica
La lista La Sinistra - Legnano in Comune reputa «gravissima la decisione di Ats di privare la nostra città del servizio di guardia medica» e commenta: «La pandemia da cui stiamo faticosamente uscendo, con tutta la sofferenza e i lutti che ha provocato, sembra non aver insegnato niente a chi gestisce la Sanità lombarda. Lo smantellamento dei presidi territoriali è stato uno dei fattori fondamentali dell’estendersi del contagio: persone lasciate sole, ritardi nell’intervento, mancata individuazione in tempi brevi dei percorsi della diffusione del contagio, saturazione delle strutture ospedaliere a cui i pazienti venivano inviati solo in condizioni già compromesse … I risultati, anche in comparazione con quanto avvenuto in altre Regioni del Nord dove la sanità territoriale non ha subito lo stesso depauperamento conosciuto da quella lombarda, avrebbero dovuto insegnare quanto siano essenziali i presidi sanitari più prossimi alle persone. La prossima scadenza, l’11 agosto, della sperimentazione della Legge Regionale 23/2015 voluta dall’ex governatore Maroni, che ha tolto ruolo e centralità alla medicina del territorio spostando investimenti e risorse sulle strutture ospedaliere e costruendo ponti d’oro per quelle private, deve essere l’occasione per un ripensamento profondo e di un’inversione nella direzione presa dalla Sanità in Lombardia. Da ultimo, non vorremmo che lo spostamento della guardia medica a Parabiago sia stata una scelta di bassa cucina politica. In ogni caso i cittadini di Legnano sanno chi devono ringraziare: grazie Lega!». «Un laconico cartello comunica che dal 30 giugno l’ambulatorio della guardia medica, quello per intenderci che fa ricette e certificati il sabato e la domenica, si sposterà da via Stelvio a Legnano in via Spagliardi a Parabiago - commenta la coalizione di centrosinistra - È la perdita di un servizio che fu “inventato” proprio a Legnano dall’Associazione Medici Legnanesi tanti anni fa (la memoria corre addirittura ai primi anni 70). I Comuni interessati sono stati coinvolti e ne hanno discusso? Quali sono i motivi di uno spostamento e i vantaggi che si dovrebbero conseguire? Qual è la situazione delle Usca che dovrebbero vedere in primo piano proprio i medici della continuità assistenziale?».
«Noi non difendiamo a tutti i costi i servizi esistenti se non funzionano; e sicuramente la guardia medica negli ultimi anni è stata sempre meno utilizzata dai cittadini - commenta il candidato sindaco del centrosinistra Lorenzo Radice - Ma questo è dovuto al fatto che il servizio oggi si è scollegato dagli altri servizi sanitari. L’esperienza di chi lo ha usato negli ultimi anni è stata spesso insoddisfacente. Questo però non perché il servizio non serva: è che la continuità assistenziale va innovata e meglio integrata con i medici e i pediatri di famiglia. In queste scelte strategiche il Comune deve essere protagonista perché è il primo riferimento per i cittadini, ne conosce i bisogni e può far sì che i diversi soggetti, come Ats, Asst e Servizi sociali, interagiscano realmente e diano risposte adeguate. Come cittadini che si candidano ad amministrare la città osserviamo tristi come, forse anche per l' assenza di un sindaco che difende la sua comunità, un altro servizio storico se ne va. Ma proprio questo ci dà il coraggio per impegnarci nel progetto Polo della Salute di Comunità al vecchio ospedale».
«Noi della coalizione con Radice, infatti, per gli edifici di corso Sempione vogliamo un servizio di presa in carico delle domande dei cittadini, che faccia anche da collegamento tra servizi di cura informale (badanti), servizi sociali, socio sanitari (Rsa, Rsd, Centri diurni, Adi, Rsa Aperta) e sanitari (Urp e Upt di ospedale di Legnano, Mmg/Pls, Farmacie). Vogliamo che Ats e Asst completino il Presst – presidio socio sanitario territoriale, con ambulatori e servizi sanitari territoriali (vaccinazioni, scelta del medico), dove dovrà trovare naturale collocazione anche la guardia medica con servizi migliorati e innovati. E questo nella convinzione che non si potrà mai parlare di una vera ripresa dopo l’epidemia che ci ha colpito senza avere servizi alla persona veramente adeguati; servizi che, per essere tali, richiedono investimenti e coordinamento tra le istituzioni».«Non chiusure di servizi vecchi, ma sviluppo di servizi nuovi e innovativi. Questo merita Legnano, per questo ci batteremo per tutta l'area legnanese» chiosa Radice.
«Addio Legnano bella» è il commento di Legnano cambia. «Quattro righe, un cartello appeso su un cancello sbarrato: “Si comunica che dal 30 giugno l’Ambulatorio di Continuità Assistenziale di Legnano si è trasferito a Parabiago in Via Spagliardi 19” - scrive la lista civica che alle prossime elezioni amministrative sostiene la candidatura a sindaco di Franco Brumana - In concreto, una città di oltre 60.000 abitanti, la più popolosa del Nord Ovest milanese, si ritrova priva del servizio di Guardia medica. Spiegazioni? Nessuna. Conseguenza immediata? Un ulteriore, non trascurabile, carico di lavoro riversato, senza plausibile ragione né valutazione delle ripercussioni, sul Pronto soccorso del nostro ospedale. E nessuna comunicazione all'Associazione Medici di Legnano. Il malumore è già nell’aria, i disagi sono già realtà. “Legnano cambia” se ne fa portavoce, chiede chiarimenti e stigmatizza una decisione assolutamente discutibile » .
Il commissario straordinario del Comune di Legnano, Cristiana Cirelli, appreso dalla stampa del trasferimento da Legnano a Parabiago del servizio di guardia medica, oggi, 17 luglio, ha scritto al direttore generale di Ats, Walter Bergamaschi.
«Nel rappresentare la mancata condivisione di questa Amministrazione Straordinaria sia del metodo, sia del merito, sia ancora dei tempi in cui tale trasferimento sta avvenendo, La invitiamo a rivedere, nei tempi più rapidi possibili, tale decisione. Nel contempo, si esprime la massima disponibilità di questo Ente ad individuare/assegnare una sede del tutto idonea in cui confermare tale importante presidio sul territorio legnanese».