La Corte d’appello condanna a due anni Anna Guarnaccia, moglie di Salvatore Furci
Nuova sentenza per la droga nascosta nell’auto della comandandante Vismara

Nuovo verdetto per Anna Guarnaccia, moglie dell’ex agente di Polizia Locale Salvatore Furci per il caso della droga nascosta nell’auto della comandante di Corbetta Lia Gaia Vismara.
La sentenza
La Quinta sezione penale della Corte di appello di Milano, presieduta dal magistrato Francesca Vitale, ha confermato mercoledì 26 marzo la condanna per Anna Guarnaccia, pur riducendo la pena di quattro mesi per attenuanti generiche, che passa così dai due anni e quattro mesi stabiliti nella sentenza di primo grado a due anni nella sentenza d’appello.
La vicenda
La donna, classe 1980, originaria di Garbagnate Milanese, all’epoca dei fatti lavorava come agente di Polizia locale nel Comando di Senago, prima di spostarsi a Cinisello Balsamo. L’accusa per lei è di aver contribuito nel reato di occultamento della droga all’interno dell’auto della comandante Vismara e alla sua calunnia. Guarnaccia non avrebbe preso parte materialmente all’operazione di inserimento dello stupefacente all’interno del veicolo, avvenuta nella sera del 3 gennaio 2020 fuori dalla palestra di Baranzate dove la Vismara stava giocando una partita di pallavolo, ma bensì avrebbe contribuito fornendo al marito delle informazioni importanti circa gli spostamenti della comandante dei vigili di Corbetta.
Dati che sarebbero stati relativi all’orario di inizio e di fine del match di volley, al modello dell’auto della Vismara e alla posizione dell’automobile stessa all’interno del parcheggio. Informazioni che la donna avrebbe inviato per messaggio al marito, sfruttate poi per posizionare materialmente la droga all’interno dell’abitacolo della vettura.
Un’operazione attraverso la quale Salvatore Furci avrebbe cercato di incastrare la comandante dei vigili di Corbetta facendole piazzare tre grammi di cocaina all’interno della sua auto per vendicarsi del licenziamento (dichiarato poi «illegittimo» dal Tribunale del lavoro) subito al termine del periodo di prova al Comando di Corbetta. Per questa vendetta Furci è stato condannato a quattro anni e sei mesi ed è stato successivamente respinto il suo ricorso in Cassazione.
I commenti
Soddisfatto di questa sentenza d’appello l’avvocato di Lia Gaia Vismara, Roberto Grittini. «Ha retto l'impianto accusatorio portato avanti in primo grado, la pena è stata mitigata dalle attenuanti generiche. Un altro tassello che convince ancora e a maggior ragione sulla limpidezza personale e professionale della dottoressa Vismara, sebbene si sia tentato di infangarne la reputazione», commenta il legale.
Anche il sindaco Marco Ballarini interviene sulla vicenda: «L’ennesimo giudizio che conferma il complotto contro la nostra comandante, la Polizia Locale e il Comune di Corbetta. Sono contento che la giustizia abbia fatto il suo corso, ora spero che i colpevoli paghino davvero», conclude.