Il caso

Insulti in Consiglio comunale, scatta la querela

Si alzano i toni durante l'ultima assise, il sindaco decide di reagire.

Insulti in Consiglio comunale, scatta la querela
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Insulti durante l'ultima seduta del Consiglio comunale di Robecco, il sindaco Fortunata Barni procede per vie legali.

Robecco, insulti in Consiglio: il sindaco querela, ma non fa nomi

«La querela che abbiamo fatto e deliberato non vuole essere contro qualcuno di preciso, per questo non sono stati fatti nomi. La denuncia è contro un atteggiamento ed un comportamento che riteniamo molto scorretto, ineducato e poco consono al ruolo che svolgiamo. Abbiamo fatto visionare al nostro legale i filmati dello scorso Consiglio comunale ed emergono con chiarezza insulti e offese. Noi non abbiamo mancato di rispetto a nessuno, qualcun altro sì». Così spiega il sindaco Fortunata Barni. Il Consiglio straordinario dello scorso 29 maggio sembra aver tracciato un punto di non ritorno e non dialogo tra le forze politiche robecchesi. I toni già abbastanza tesi sono infine esplosi durante quella seduta e qualcuno parrebbe essersi lasciato prende la mano. E’ scattata così la querela. Seppur non citata nella delibera pubblicata sul sito del Comune (e volutamente non nominata durante l’intervista) la destinataria dell’atto legale dovrebbe essere la consigliera di minoranza Monica Contini, di Esserci Robecco e frazioni.

«Abbiamo deciso di stigmatizzare un’azione e non una persona in particolare»

«Abbiamo subito più attacchi personali, se nei miei confronti ormai sono abituata, mi è spiaciuto molto siano stati attaccati anche miei collaboratori. Noi vogliamo smarcarci da questo modo di procedere e non intervenire sulla persona ma criticare l’atteggiamento generale che ribadisco crediamo non possa essere accettabile durante un incontro istituzionale e pubblico. Per evitare che questo atteggiamento possa diventare consuetudine, abbiamo deciso di stigmatizzare un’azione e non una persona in particolare».

«Se uno dei miei collaboratori si fosse reso responsabile di atteggiamenti del genere, avrei preteso le sue dimissioni»

Durante il consiglio la Barni conferma di non essersi accorta di nulla, ma dopo alcune segnalazioni e riviste le immagini, un po’ come con la moderna Var, ha preso contezza dei comportamenti poco educati che avrebbero avuto alcuni consiglieri ed è passata al contrattacco: «Se uno dei miei collaboratori si fosse reso responsabile di atteggiamenti del genere, avrei preteso le sue dimissioni».

 

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