Infortuni mortali sul lavoro: aumentati del 61% in Lombardia
I sindacati hanno manifestato questa mattina davanti a Palazzo Lombardia.
Infortuni mortali in aumento del 61% in Lombardia, confrontando solo i dati del registro Ats 2019 con quelli dello scorso anno. Ad oggi, infatti, sono ben 58 i lavoratori vittime di incidenti, contro i 35 dell’anno scorso. Ciò significa, hanno sottolineato Cgil, Cisl e Uil Lombardia nel corso del presidio organizzato questa mattina sotto Palazzo Lombardia, che in questo settembre è stato già superato il drammatico dato dell’anno scorso (53 infortuni mortali a dicembre). E che il 2019 sarà un anno nero per la sicurezza sul lavoro.
Infortuni mortali sul lavoro
“Prima di tutto la sicurezza sul lavoro!” lo slogan del presidio di questa mattina, che ha visto la partecipazione di delegati aziendali e rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza arrivati da tutta la Lombardia. Cgil, Cisl e Uil chiedono alla Regione di convocare al più presto la “cabina di regia” per concretizzare gli impegni condivisi nell’incontro della settimana scorsa con il presidente Attilio Fontana e gli assessori Gallera e Rizzoli.
In particolare, i sindacati chiedono di:
– rafforzare i servizi ispettivi e il piano straordinario dei controlli, attraverso l’incremento del personale e la copertura al 100% del turn-over della dirigenza e dei tecnici e assistenti sanitari;
– rinnovare il Piano salute e sicurezza 2019-2023, che dovrà rappresentare un salto di qualità nelle politiche di prevenzione e di tutela della salute nel lavoro;
– aggiornare il piano regionale amianto, per affrontare il problema delle bonifiche, dello smaltimento e della sorveglianza sanitaria.
Per Massimo Balzarini della segreteria regionale Cgil Lombardia, “il rispetto della dignità del lavoro e la tutela di lavoratrici e lavoratori devono essere una priorità per tutti, istituzioni sia nazionali che regionali, per i datori di lavoro e per le loro azioni di rappresentanza, perché la competitività della regione e del paese sono possibili solo tutelando chi lavora. Urgente il rafforzamento dei controlli e dei servizi ispettivi e la formazione effettiva ed efficace per tutti i soggetti coinvolti. E’ necessario rivendicare la cultura della sicurezza”.
Il segretario regionale Cisl Lombardia, Pierluigi Rancati, sottolinea che “obiettivo prioritario deve essere il rafforzamento dei servizi ispettivi, sia dal punto di vista degli organici che dell’organizzazione. E’ necessario quindi che questo intervento sia seguito attraverso un tavolo di monitoraggio e lavoro costituito presso la direzione generale Welfare, con il coinvolgimento dei sindacati, delle direzioni Ats e dei Dipartimenti di Prevenzione”.
Vincenzo Cesare segretario regionale Uil all’ambiente e sicurezza specifica come “davanti a questa vera e propria emergenza per la sicurezza sul lavoro diventa urgente e indispensabile utilizzare le risorse derivanti dalle sanzioni comminate per le infrazioni e assumere nuovo personale ispettivo. Abbiamo altresì condiviso con la Regione di avvisare un’azione congiunta per chiedere al ministero lo sblocco delle assunzioni a tempo indeterminato nell’ambito degli organi ispettivi”.
Gli ultimi drammatici episodi
Sono stati mesi terribili in Lombardia, dove si sono susseguiti gli episodi di morti sul lavoro. Era il 24 settembre scorso quando un operaio di 49 anni ha perso la vita a Bovisio Masciago, in Brianza. L’uomo, un autotrasportatore, è rimasto vittima di uno schiacciamento nel cantiere di una villetta. Solo pochi giorni prima altri tre terribili episodi: un 36enne bresciano è morto schiacciato da un sacco di zucchero mentre a Segrate e nel Lecchese ci sono stati due infortuni gravi (QUI TUTTI I DETTAGLI). Infine era il 16 settembre quando in provincia di Como, in Val Cavargna, un operaio di 57 anni è morto schiacciato da un crollo.
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