Carmine Gallo, l’ex super poliziotto per anni alla guida del Commissariato di Polizia di Rho-Pero è morto per cause naturali. A scriverlo nella richiesta di archiviazione a carico di ignoti, aperta lo scorso 9 marzo, la Procura di Milano, nella persona della dottoressa Giancarla Serafini.
“Gli accertamenti medico legali, anche quelli tossicologici, riconducono in modo inequivocabile ad un evento naturale”
«Tutti gli accertamenti medico legali, anche quelli “tossicologici”, riconducono in modo inequivocabile ad un evento naturale, in particolare ad un infarto in un contesto già di patologia» Già il 12 marzo scorso con i primi esiti dell’autopsia, era emerso che si era trattato di una morte naturale, ma gli inquirenti – data anche la delicatezza dell’inchiesta sui presunti report illegali e il fatto che Gallo stesse collaborando con le sue dichiarazioni – avevano disposto tutte le analisi per non escludere alcuna ipotesi. Nella richiesta di archiviazione, che dovrà essere valutata da un giudice, la dottoressa Serafini scrive che dagli accertamenti disposti “al fine di scongiurare condotte dolose o colpose causa del decesso” è emerso che Gallo è morto per un infarto in un contesto di “aterosclerosi coronarica e miocardiosclerosi”.
Morto lo scorso 9 marzo per oltre trent’anni è stato in prima linea nelle operazioni di Polizia più delicate
Carmine Gallo è morto nella sua casa di Garbagnate Milanese lo scorso 9 marzo. Entrato in polizia nel 1978, per oltre trent’anni è stato in prima linea nelle operazioni più delicate in Italia e all’estero contro la mafia calabrese, al punto da guadagnarsi la fama di superpoliziotto. Si era occupato dei rapimenti di Cesare Casella, prelevato a Pavia nel 1988 e rilasciato due anni dopo, e dell’imprenditrice Alessandra Sgarella, che per nove mesi alla fine degli anni ’90 fu tenuta sequestrata in Calabria e poi liberata. Ha, tra l’altro, risolto il delitto Gucci ed è stato ritenuto l’artefice del pentimento di Saverio Morabito. Il suo ultimo incarico era stato quello di vicedirigente del commissariato di Rho-Pero e nel 2015 aveva gestito la sicurezza dei Capi di Stato arrivati in città per l’Expo.
A ottobre 2024 è finito ai domiciliari per accesso abusivo a sistema informatico nell’inchiesta Equalize
A ottobre 2024 è finito ai domiciliari nell’ambito dell’indagine della pm della Dda di Milano, Francesco De Tommasi e del collega della Dna Antonio Ardituro, con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata all’accesso abusivo a sistema informatico. Secondo l’ipotesi sarebbe stato il capo della rete di cyber spie che, grazie alle capacità tecniche di Nunzio Samuele Calamucci, avrebbe portato avanti una attività di dossieraggio illecito per i clienti della società Equalize, di proprietà di Enrico Pazzali, ex presidente di Fondazione Fiera Milano.
Ora la conferma della morte naturale e la richiesta di archiviazione dell’inchiesta
Ora è arrivata la richiesta di archiviazione, nessun dubbio sulla morte per cause naturali. Carmine Gallo è morto per un infarto in un contesto di «aterosclerosi coronarica e miocardiosclerosi».