Coronavirus

Il contagio è partito da Arese? La risposta di Gallera non convince il primo cittadino

Palestra: "La lettera è solo un parziale chiarimento, rinnoverò la mia istanza"

Il contagio è partito da Arese? La risposta di Gallera non convince il primo cittadino
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La risposta dell'assessore regionale Giulio Gallera in merito alla possibilità che il contagio sia partito da Arese

Contagio partito da Arese? La risposta di Gallera

E' arrivata la risposta dell'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, in merito alla possibilità che il contagio fosse partito dalla città di Arese. Un articolo comparso sul Corriere della Sera infatti individuava Arese come uno dei due Comuni dove il virus SARS-CoV-2 compare per la prima volta.  Secondo il Corriere: “Questi due Comuni sono i primi che appaiono nella mappa elaborata dalla task force di Regione Lombardia per ricostruire la diffusione del Covid-19. Già al 15 gennaio tra i loro abitanti c’erano i primi malati”.  Dopo la pubblicazione dell’articolo, il sindaco Michela Palestra aveva chiesto con urgenza chiarimenti al Presidente di Regione Lombardia e all’assessore al Welfare.

La risposta però sembra smentire tale possibilità: "Il Sistema Sanitario Regionale ha avuto notizie del caso da marzo e non dal 15 gennaio - si legge nella lettera - La data di gennaio è una ricostruzione di quanto avvenuto tramite intervista al paziente. La ricostruzione dell'inizio dei sintomi è utile dal punto di vista epidemiologico per comprendere quanto successo; dal punto di vista operativo segnaliamo che fin da subito il paziente è stato preso in carico".

Il sindaco non ritiene la risposta esaustiva

"La lettera fornisce indicazioni rispetto al singolo caso oggetto dello studio ed è solo un parziale chiarimento - commenta il sindaco Michela Palestra - Nessun riscontro, invece, rispetto alla nostra richiesta che la Città di Arese sia oggetto di indagine epidemiologica basata su test sierologici e tamponi. Rinnoverò quindi la mia istanza. Questa mattina nell'interessante confronto con il Prof. Galli, Primario di malattie infettive dell'Ospedale Sacco di Milano, è emerso con chiarezza che questi test sierologici possono essere un'importante opportunità, soprattutto se inseriti all'interno di uno studio scientifico che dia la possibilità di lavorare con i dati in modo scientifico, strutturato e affidabile. Il lavoro che sta facendo il Prof. Galli è molto interessante ed è nostra intenzione approfondire e verificare se ci sono delle opportunità. All'Assessore Gallera chiederò anche chiarimenti sui numeri dei contagi riportati nella lettera (pari a 113 all'8 maggio), visto che non coincidono con il portale di ATS (che oggi conta 135 casi inseriti da ATS e 35 casi inseriti dai medici curanti per un totale di 170 dall'inizio del contagio)”.

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