Magenta

Il Comune non risponde, islamici dal Prefetto

La festa del sacrificio dovrebbe tenersi venerdì, ma la comunità musulmana non sa se avrà lo spazio.

Il Comune non risponde, islamici dal Prefetto
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Il Comune non risponde, islamici dal Prefetto. Lo fa sapere l'associazione Moschea Abu Bakar, che dopo aver sollecitato la Giunta Calati a dare una risposta in merito alal concessione di un'area per la festa del sacrificio di venerdì 31,  ora scrive in prefettura.

Il Comune non risponde

"L'associazione Moschea Abu Bakar constata con grande rincrescimento l'ingiustficato ritardo del Comune di Magenta a provvedere sulla istanza presentata il 30 giugno avente ad oggetto la concessione di uno spazio per il giorno 31 luglio 2020 per la celebrazione della tradizionale festa dei musulmani Eid al Adha(festa del sacrificio). Si tratta di una situazione davvero priva di giustificazione. È inconcepibile che una amministrazione comunale tenti di umiliare un'intera comunità negando una risposta a pochi giorni dalla data delle festa. Si tratta di una condotta che appare a tutti gli effetti persecutoria, incompatibile con i doveri degli amministratori".

Islamici scrivono al  Prefetto

"A Magenta la politica e la propaganda si sono impossessati dell'azione amministrativa e la legge ormai viene calpestata senza remore.
Se la situazione non si sblocca in tempi urgenti, saremo costretti a chiedere alla magistratura di valutare la condotta degli amministratori, in testa il sindaco e vice sindaco di Magenta. Noi non possiamo permettere che i proclami discriminatori e xenofobi contro i musulmani e gli stranieri diventino il programma amministrativo del Comune di Magenta.  Per questo oggi abbiamo rivolto un appello al Prefetto di Milano perché intervenga a ripristinare la legalità a Magenta e ove anche questo intervento non dovesse sortire effetti sporgeremo denuncia anche alla corte dei conti: la propaganda della Lega non può essere pagata dai contribuenti.
Abbiamo intimato dunque il Sindaco Calati a provvedere con estrema urgenza e ci auguriamo che dia ascolto a queste parole. Noi non cerchiamo contrapposizioni giudiziarie ma neppure abbasseremo mai la guardia sul rispetto della legge e dei diritti di tutti", dice  il presidente Ayub Akhter .

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