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I vandali contro l'albero della pace

Il bruttissimi gesto di alcuni ragazzini che hanno rotto e vandalizzato l'istallazione per la pace posizionata dai bambini delle scuole

I vandali contro l'albero della pace
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Un atto vandalico che colpisce al cuore le scuole, andando a distruggere un messaggio di pace posizionato dai bambini, ma non solo.
Lo scorso sabato alcuni ragazzini hanno infatti distrutto «L’albero della pace» posizionato proprio accanto ai gelsi del giardino della biblioteca vicino ai giochi per bambini dell’area pubblica. Un atto miserabile su cui si staglia però anche l’ombra dell’odio omotransfobico.

I vandali contro l'albero della pace

L’allarme è partito da uno degli abitanti della zona, Antonio Corvaglia che ha assistito alla scena mentre si trovava a passeggio con il cane.

"Mi trovavo con il mio cagnolino per il consueto giro, quando ad un certo punto ho notato nel parco della biblioteca che alcuni ragazzi stavano rompendo l’albero della pace posizionato alcuni giorni prima - dice - Mi sono avvicinato di soppiatto e mentre stavo per estrarre il telefono per immortalare lo scempio con alcune fotografie da portare per una denuncia ai vigili. Purtroppo però mentre stavo per estrarre il telefono sono stato visto e i ragazzi capendo di essere stati beccati se la sono data a gambe".

Il magentino, dopo che i responsabili hanno fatto perdere le proprie tracce si è avvicinato al «luogo del delitto», per verificare i danni commessi.

"I ragazzi dopo aver staccato i tondini in cartone attaccati sui rami dell’istallazione li hanno bruciati, poi hanno spezzato a metà il piedistallo del cartello, mentre la parte superiore è stata posizionata sulle scalette dello scivolo e saltandoci sopra è stata quasi incastonata dentro le sponde - spiega Corvaglia - Il punto è che uno di questi delinquenti mentre stava distruggendo con i piedi il pannello diceva queste testuali parole: “ha i colori LGBT, non va bene!"".

Insomma un vero e proprio atto vandalico dal quale però traspare anche un chiaro odio omotransfobico, che cozza doppiamente contro il messaggio di pace che i bambini volevano lanciare attraverso l’istallazione. «Quanto accaduto mi lascia veramente rammaricato, anche per via della giovane età dei ragazzi, ma soprattutto per non essere riuscito a fotografarli perché altrimenti sarei andato a sporgere denuncia e far capire così che per chi commette questi gesti c’è una conseguenza» termina il cittadino.

Sulla vicenda è intervenuto anche il vicesindaco Simone Gelli che ha invece ribadito la necessità di sporgere denuncia in ogni caso, in modo così da consentire alle Forze dell’Ordine di partire con le indagini.

"Sicuramente faremo visionare le registrazioni alla Polizia Locale in modo da capire se questi ragazzi sono passati di fronte a qualcuna delle nostre telecamere - spiega Gelli - Il consiglio che do e che ho sempre dato è quello di chiamare subito Polizia o Carabinieri, perché così facendo è possibile essere subito incisivi. Invito poi a sporgere comunque una denuncia in modo da potersi mettere a disposizione degli agenti per le indagini e aiutare eventualmente anche ad identificare i responsabili di questi atti. Nel particolare non posso che essere ovviamente rammaricato di fronte a questo gesto senza senso".

Vista anche la brutta connotazione del gesto, sull’atto di vandalismo ha parlato anche il presidente dell’associazione «Le rose di Gertrude», attiva nel combattere le discriminazioni ed in particolare per quanto riguarda l’orientamento sessuale.

"La cosa che mi viene da dire è che questi ragazzi dovrebbero forse studiare un po’ di più - commenta il presidente Sergio Prato - Almeno così non farebbero determinate figure visto che scambiare una bandiera arcobaleno della pace con una rainbow che ha un colore in meno e una diversa disposizione dei colori. Condanniamo ovviamente quanto è successo e compatiamo queste persone che non hanno di meglio da fare che rovinare un bene pubblico".

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