Giorno della Memoria delle vittime del dovere e del terrorismo, cerimonia in Regione

La Regione all'inizio della seduta di Consiglio regionale, ha ricordato i servitori della Repubblica caduti nell’adempimento del dovere.

Giorno della Memoria delle vittime del dovere e del terrorismo, cerimonia in Regione
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Commemorazione in Regione per la ricorrenza del 6 febbraio. Il Pirellone, all’inizio della seduta di Consiglio regionale, ha ricordato i servitori della Repubblica caduti nell’adempimento del dovere e tutte le vittime del terrorismo, della mafia e di ogni altra forma di criminalità. In Aula erano presenti i familiari delle vittime e le delegazioni dei vertici di Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza e Polizia locale.

La ricorrenza

Il Giorno della Memoria, istituito dalla Regione con legge regionale nel 2004, nacque per celebrare il ricordo di Renato Barborini e Luigi D’Andrea, agenti della Polizia di Stato caduti entrambi il 6 febbraio 1977 in un conflitto a fuoco con la banda criminale Vallanzasca al casello autostradale di Dalmine in Provincia di Bergamo. Durante il momento di celebrazioni sono state ricordate tutte le persone che in questi anni sono morte vittime del terrorismo, della mafia e della criminalità di strada.

Il ricordo del presidente del Consiglio

“Una cerimonia sobria, ma solenne – ha osservato il presidente del Consiglio, Alessandro Fermi – Le ferite dei familiari sono anche quelle della società, per aver perso persone che avevano devozione per il dovere. Queste persone ci hanno lasciato una testimonianza esemplare, non retorica, sono stati fedeli alla propria missione. Con questa giornata, ribadiamo la nostra solidarietà ai familiari delle vittime, la necessità di riconoscersi nelle regole, tutti uniti in questa cerimonia di civile riconoscenza. Ribadiamo infine la voglia di combattere l’indifferenza”.

L’intervento del presidente Fontana

“E’ una giornata che deve avere un gran significato – ha aggiunto nel suo intervento il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana – Ricordare tutte le persone che hanno perso la vita nell’adempimento del proprio dovere, terrorismo, mafia, criminalità. La nostra società ha bisogno ogni giorno del coraggio di persone come quelle che ricordiamo oggi. Di chi indossa la divisa per tutelare la nostra sicurezza. Tutti dobbiamo fare la nostra parte per contribuire a un mondo governato dal diritto. Cultura e conoscenza devono prevalere, attraverso l’educazione e la sensibilizzazione, ripartiamo dai giovani”.

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