Polemiche a Rosate

Getta nel cestino le mascherine del Comune: riempito di insulti

Lascia su un cestino le mascherine distribuite dal Comune di Rosate con un messaggio: “Non sono sterilizzate, datele ai vostri figli”. Ma sul web fa il pieno di critiche

Getta nel cestino le mascherine del Comune: riempito di insulti
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Lascia su un cestino le mascherine distribuite dal Comune di Rosate con un messaggio: “Non sono sterilizzate, datele ai vostri figli”. Ma sul web fa il pieno di critiche

Getta nel cestino le mascherine del Comune: riempito di insulti

Una busta con all'interno una mascherina sprezzantemente abbandonata sopra a un cestino dei rifiuti con sopra questa frase vergata in pennarello: “Le mascherine non sterilizzate datele ai vostri figli da coglioni!”. Il brutto gesto è avvenuto a Rosate mercoledì, autore qualcuno che evidentemente non ha ritenuto adeguata la protezione gratuitamente distribuita alla cittadinanza dal Comune di Rosate. Posizione evidentemente non condivisa da tutti: un altro foglio è stato appoggiato proprio di fianco alla busta, con queste parole: “Carissimo/a, visto che ti lamenti tanto per le mascherine, se non ti sta bene prendi un pezzo di stoffa e falle tu e poi disinfettale come vuoi”. L'immagine è divenuta preso virale non solo a Rosate.

E lo stesso sindaco Daniele Del Ben ha commentato: “Non sono indignato per l'insulto "coglioni" a cui non intendo ribattere ma per il mancato rispetto del lavoro di tanti volontari che non si sono fermati un attimo dall'inizio dell'emergenza. Le mascherine arrivano in confezioni da 50 pezzi così come le trovate poi nella busta. I volontari le prelevano dalla confezione indossando guanti di plastica, le imbustano e, sempre indossando i guanti, le consegnano nella cassetta della posta dei rosatesi”.

Il sindaco prosegue “Dall'inizio dell'emergenza abbiamo consegnato 17.500 mascherine. Altre 2mila le abbiamo date a medici, negozianti per i loro clienti, volontari. Sono orgoglioso di ciò che siamo riusciti a fare su questo aspetto dell'emergenza. Caro/a signore/a, se non riteneva di usarle perché non appropriate, poteva restituirle al Comune dove ci può trovare dal lunedì alla domenica ad occuparci di come sostenere i rosatesi in questa terribile fase. Mentre lei non trova di meglio che uscire dalla sua comoda dimora per attuare un gesto irriguardoso che certo non qualifica l'essere umano. Ringrazio il cittadino o la cittadina che ha prontamente replicato”. Numerosi gli attestati di solidarietà giunti anche sui social. Così come le critiche e gli insulti all'ignoto autore dello sgradevole gesto.

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