Fondi dal Pnrr per aiutare gli anziani e le persone in difficoltà

Sono sette i progetti finanziati grazie a Sercop e all'unione dei comuni del rhodense e del bollatese

Fondi dal Pnrr per  aiutare gli anziani e le persone in difficoltà
Pubblicato:

Anziani, minori, diversamente abili e famiglie in condizioni di estrema povertà

Progetti che riguardano tutti i comuni di Rhodense e Bollatese

L’unione fa la forza e in questo caso, grazie a Sercop e all’unione dei comuni del Rhodense e del Bollatese, permette di portare a casa dei finanziamenti importanti per la realizzazione di progetti legati agli anziani, alle persone diversamente abili, alle persone in grave situazione economica in cerca di una casa e ai minori. Sono sette i progetti presentati da Sercop e finanziati attraverso i fondi del Pnrr. «Due progetti sono rivolti agli anziani, uno riguarda la prevenzione dei minori e il potenziamento del sostegno educativo a tutela del contesto familiare naturale, uno per gli operatori, uno sulla vita, il lavoro e la residenza delle persone diversamente abili e l’ultimo di Housing sociale per destinare tre alloggi situati a Rho, a Lainate e a Settimo Milanese a persone che vivono in condizione di povertà estrema e a rischio di emarginazione», afferma il direttore di Sercop Guido Ciceri.

Riorganizzazione dell'assistenza a domicilio per le persone anziane

Progetti importanti che hanno ricevuto stanziamenti significativi come quelli legati agli anziani. «Per i due progetti legati agli anziani abbiamo ricevuto complessivamente 2 milioni e 700mila euro - afferma Ciceri - Il primo che era già stato messo in atto con il Piano di zona prevede la riorganizzazione dei servizi a domicilio per le persone anziane. Un’iniziativa a 360 gradi che permetta la creazione di una rete che aiuti il cittadino, sia quello bisognoso di cure sia i loro famigliari, che spesso sono disorientati davanti alle problematiche che insorgono quando si richiedono servizi a domicilio. Progetto che prevede la costruzione di un unico luogo di accesso per i servizi alle persone anziane non autosufficienti che prende in carico i casi e definisce una progettazione personalizzata con riferimento a tutta la rete dei servizi domiciliari».

Unità abitative per i nonni della terza età non autosufficienti

Il secondo progetto, sempre rivolto alle persone della terza età, prevede l’adattamento e la riqualificazione di strutture pubbliche con la possibilità di accogliere in appartamenti autonomi anziani non autosufficienti con servizi integrati. «Inoltre anche soluzioni tecnologiche e domotiche che prevedano l’autonomia degli anziani presso le unità abitative», prosegue Guido Ciceri. Dalle persone della terza età a quelle diversamente abili, anche in questo caso i fondi ricevuti da Sercop per la realizzazione del progetto denominato «Inclusione e vita autonoma» sono di tutto rispetto. «Stiamo parlando di 715mila euro - spiega il direttore Ciceri - Un progetto iniziato nel 2009-2010 che ha già dato i suoi primi risultati. L’obiettivo adesso è di rafforzare la connessione con gli altri soggetti della rete (in particolare Asst) ampliando la possibilità di valutazione congiunta a tutte le progettualità complesse. Costruire luoghi adatti a realizzare esperienze di vita autonoma di queste persone con l’individuazione di appartamenti per poterli accogliere.

Emergenza abitativa per le persone in condizione di povertà estrema

Per quanto riguarda poi il lavoro, l’idea con questo progetto è di realizzare uno sviluppo dell’attuale «palestra del lavoro presente sul territorio, con un ampliamento degli spazi per accogliere un maggior numero di ragazzi». Uno dei «settori» su cui Sercop ha sempre lavorato è quello dell’emergenza abitativa. E anche nei progetti presentati per ottenere i fondi del Pnrr ce n’è uno che riguarda proprio la casa. «Il progetto intende destinare 3 alloggi, attualmente inseriti nella rete alloggiativa dell’housing sociale rhodense, a favore di un numero di 15 individui e 1 nucleo familiare in condizione di povertà estrema e a rischio di emarginazione. La finalità del progetto è di associare una sistemazione abitativa temporanea per un massimo di 24 mesi ad un progetto di vita finalizzato all’autonomia abitativa e socio economica». Per quest’ultimo progetto è stato stanziato un contributo di 710mila euro. Più di 200mila euro, esattamente 210mila, sono invece stati stanziati per il progetto chiamato «Agenda 2030», rivolto agli operatori che si occupano della parte sociale in modo da essere sempre aggiornati e a disposizione degli utenti.

Seguici sui nostri canali