Festa di Capodanno nel resort: il titolare spiega “questione di sopravvivenza” VIDEO
Il gestore del resort di Padenghe ha circostanziato i fatti, spiegando di avere predisposto tutte le misure previste dalle disposizioni, che sarebbero state però eluse da alcuni clienti.
Una festa di Capodanno in un resort del Garda, a Padenghe. Un evento che ha violato il Dpcm, come ci raccontano i nostri colleghi di primabrescia.it. La notizia è rimbalzata ovunque. Così, in serata, è intervenuto il titolare dell’hotel, Ivan Favalli, per chiedere scusa e circostanziare dettagliatamente i fatti.
Festa di Capodanno nel resort
Un pranzo con menù degustazione e una cena servita in camera la sera. Invece, secondo l’accusa, c’erano anche musica e clienti in pista da ballo. La festa, infatti, sarebbe iniziata quando era ancora consentito servire i pasti al tavolo ai clienti della struttura. Ma i residenti della zona, insospettiti da rumore e via-vai, hanno avvisato le Forze dell’ordine.
Inoltre, nonostante ci fosse un cartello sui tavoli del pranzo che invitava a non postare nulla sui social (giustificato dal titolare per questioni di privacy), sono bastate alcune storie su Instagram per attirare l’attenzione di molti, fino a raggiungere la giornalista Selvaggia Lucarelli, che ha dato risonanza nazionale al caso.
Al momento dell’arrivo degli agenti però, tutti i clienti erano regolarmente seduti ai loro tavoli e non c’erano musica o balli. I 126 clienti sono comunque stati sanzionati (con 400 euro di multa) per non aver rispettato le regole anti-Covid. “In quella giornata abbiamo subito tre controlli e non ci era stato imputato alcun verbale”, ha detto il gestore dell’hotel.
Le scuse dell’imprenditore
Quest’ultimo nel pomeriggio dell’1 gennaio 2021 ha postato un video e successivamente ha pubblicato un post.
“Sono impressionato da quanta attenzione abbia scatenato questa notizia. Mi preme dichiarare le mie scuse per non essere stato in grado di gestire la situazione e il comportamento degli avventori nel migliore dei modi. State sereni: non capiterà ovviamente più. Per me è stata una questione di sopravvivenza (in un anno abbiamo perso 6 mesi di lavoro). Il pranzo presso l’hotel era legalmente concesso ci tengo a precisarlo e la cena non è stata servita se non in camera. Con grande rammarico mi rendo conto di aver offeso tutte le persone che in qualche modo hanno sofferto per il Covid. Sono 30 anni che gestisco locali con serietà spero che questo fatto non vanifichi i sacrifici di una vita“.