Facebook censura il Cristo: non distingue fra arte e porno

Il social network ferma la promozione della clip: "Non rispetta le nostre Normative pubblicitarie".

Facebook censura il Cristo: non distingue fra arte e porno
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Facebook blocca il video pasquale fatto da una lecchese.

Il video promozionale e l’immagine di Cristo

Ha dell’incredibile quello che è successo a Daylight Bovolo, lecchese e sorella di Dyana, cantante lirica che si esibirà in un concerto in basilica di San Nicolò in vista della Pasqua, organizzato da Harmonia Gentium. La serata, che si terrà il prossimo 22 marzo alle 21, sarà dedicata all’ascolto dello “Stabat Mater” di Pergolesi, e fin qui nulla di strano. Nulla di strano nemmeno negli strumenti scelti per promuovere il concerto: volantini, comunicati stampa, video su Facebook. Sempre dominati da un’immagine di Cristo in croce realizzata da Daylight, che fa la pittrice. Una rappresentazione che però al principale social network non deve essere piaciuta, al punto di bloccare la promozione della clip attraverso la pagina Fb di Harmonia Gentium: “Non rispetta le nostre Normative in quanto contiene un’immagine che mostra eccessivamente il corpo o presenta contenuti allusivi”, si legge nelle motivazioni offerte.

«Immagini “esplicite” sul piano sessuale»

E’ la stessa Daylight a raccontare attraverso la sua pagina Facebook l’episodio: «Questo video è stato oggetto di censura da parte di Facebook, perché conterrebbe immagini “esplicite” sul piano sessuale. Proviamo a descrive il video in modo oggettivo: la fotografia che osserviamo è quella di un olio su carta, rappresenta un Cristo in croce su sfondo rosso sangue. La figura umana rappresentata è spogliata del tutto, e ne vediamo, di scorcio, gli attributi maschili. In sottofondo sentiamo alcune note dello Stabat Mater di Pergolesi (Oh quam tristis et afflicta), un brano che descrive il dolore della Vergine per il figlio morente sulla croce. Certamente è straziante: descrive i patimenti di un uomo che è sottoposto a tortura e di una madre impotente di fronte alla morte straziante del figlio innocente».

«Facebook non coglie la differenza tra arte e porno»

«Ebbene, carissimi, sappiate che non l’Inquisizione della Roma medievale, bensì la progressista Facebook si è rifiutata di autorizzare una campagna pubblicitaria con questo materiale», prosegue Daylight. «Oggi, nel 2018, Facebook non riesce a capire la differenza tra un’opere d’arte e un’immagine pornografica. Non riesce a capire la differenza tra una foto erotica e un nudo pittorico. Non riesce a capire la differenza che c’è tra un’immagine rappresentata, potremmo dire “virtuale”, e la realtà. Eppure quante chiese, al contrario, sono piene di nudi umani espliciti… sculture, affreschi, quadri… La Chiesa Cattolica ci è arrivata da secoli, Facebook invece è ancora oscurantista, peggio che nel medioevo!».

La replica di Facebook

“Dal momento che non rispetta le nostre Normative pubblicitarie in quanto contiene un’immagine che mostra eccessivamente il corpo o presenta contenuti allusivi, la tua inserzione non è stata approvata”, si legge nel messaggio con cui Facebook ha spiegato il blocco. “Facebook proibisce le immagini che rappresentano persone in posizioni esplicite o allusive o foto di nudo o di scollature troppo profonde, anche se utilizzate per fini artistici o educativi. Soluzione: ti consigliamo di utilizzare contenuti che si concentrano sul tuo prodotto o servizio evitando allusioni di natura sessuale”.

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