Due nuovi casi di Coronavirus alla Sant'Erasmo: "Si faccia il tampone a tutti"
La richiesta arriva dal direttore generale Livio Frigoli: "Possibile che a otto giorni dal primo contagio chi di dovere non abbia ancora sottoposto al test tutti i contatti dell'operatrice risultata positiva?"
Due nuovi casi di Coronavirus alla rsa Sant'Erasmo di Legnano.
Due nuovi casi, morta la 94enne portata in ospedale con febbre alta
Un'ospite 94enne, morta all'ospedale cittadino domenica 8 marzo 2020 poco dopo essere risultata positiva al tampone per la ricerca del Covid-19, e un'operatrice socio-assistenziale. Sono i due nuovi casi di contagio accertati nella casa di riposo di corso Sempione, dopo che la scorsa settimana era stata riscontrata la positività di un'altra operatrice Asa, da quel momento ricoverata in condizioni non gravi nel nosocomio legnanese. "Pluripatologica e con diverse compromissioni, l'anziana deceduta era nostra ospite da anni: è morta con e non per il Coronavirus, ma sicuramente il Covid ha avuto la sua parte" afferma Livio Frigoli, direttore generale della struttura (nella foto di copertina, durante la videochat odierna con i giornalisti). Che in merito alla seconda operatrice contagiata spiega: "E' ricoverata in Terapia intensiva con febbre molto alta".
"Abbiamo chiesto il tampone per tutti, ma non abbiamo avuto risposta"
"La situazione è grave e siamo preoccupati - prosegue Frigoli - Noi come struttura abbiamo fatto il nostro dovere, rispettando da subito protocolli e indicazioni, ai quali ovviamente continueremo ad attenerci. Ma l'impressione è che ci sia qualcuno più fortunato e qualcuno che fa il furbo. Il 1 marzo abbiamo chiesto formalmente ad Ats che tutti i nostri ospiti e operatori siano sottoposti a tampone, ma a oggi siamo ancora in attesa di risposta. Abbiamo anche fornito l'elenco dettagliato di tutte le persone che sono entrate in contatto con la prima operatrice contagiata: tutti gli ospiti, tutti i colleghi, tutti i parenti entrati nei tre reparti in cui la donna ha operato nei 14 giorni precedenti la sospensione degli accessi disposta la scorsa settimana. Si tratta di 150 persone. Non è accaduto niente, nonostante alla prima richiesta ne siano seguite altre. Possibile che a otto giorni dal primo contagio a nessuno sia venuto in mente di fare il test? Chi deve autorizzare il tampone e perché non si vanno a verificare altri casi? Noi siamo una comunità chiusa, ci siamo messi in autoquarantena, siamo sempre stati trasparenti, comunicando ogni criticità, ma l'impressione è che non sia così per tutti". Frigoli parla di fortunati e furbi. "Sì, la statistica mi impedisce di pensare che le uniche rsa con casi di Coronavirus siano la nostra e quella di Perledo, nel Lecchese (dove, rilevati i primi casi positivi, tutti gli ospiti e i dipendenti sono stati sottoposti al tampone per scelta del Sistema sanitario, ndr)". Loro quindi sarebbero i "fortunati", ma i "furbi"? "Evidentemente altre strutture non stanno informando..." denuncia il direttore sanitario della Sant'Erasmo.