la nuova sentenza

Droga nell'auto della comandante, due anni e sei mesi alla moglie di Furci

Stando alla sentenza emessa dal Tribunale meneghino, la donna avrebbe infatti contribuito nel reato di occultamento della droga

Droga nell'auto della comandante, due anni e sei mesi alla moglie di Furci
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Secondo la sentenza Anna Guarnaccia, moglie di Salvatore Furci, avrebbe fornito informazioni al marito sugli spostamenti di Lia Vismara, ex comandante di Corbetta.

Due anni e sei mesi alla moglie di Furci

A distanza di un mese dalla condanna in primo grado a otto anni di reclusione per l’ex agente di Polizia Locale di Corbetta Salvatore Furci per il caso della droga nell’auto della comandante corbettese Lia Gaia Vismara, è arrivato un nuovo verdetto.

Il Tribunale di Milano nella persona del gup Massimo Baraldo, davanti al pm Gianluca Prisco ha infatti emesso una sentenza di due anni e sei mesi di reclusione per Anna Gurnaccia, moglie di Furci ed agente di Polizia Locale a Cinisello Balsamo. Stando alla sentenza emessa dal Tribunale meneghino, la donna avrebbe infatti contribuito nel reato di occultamento della droga all’interno dell’auto della comandante corbettese Vismara e alla sua calunnia.
Stando a quanto ricostruito dal verdetto, la donna non avrebbe preso parte materialmente all’operazione di inserimento dello stupefacente all’interno del veicolo avvenuto nella sera del 3 gennaio 2020 fuori dalla palestra di Baranzate dove la Vismara stava giocando una partita di pallavolo, ma bensì Guarnaccia avrebbe contribuito fornendo al marito delle informazioni importanti circa gli spostamenti della comandante dei vigili di Corbetta.

L'impianto accusatorio del Pm

Dati che, stando alla ricostruzione della sentenza, sarebbero stati relativi all’orario di inizio del match di volley e sulla fine della gara stessa, sul modello dell’auto della Vismara e sulla posizione dell’automobile all’interno del parcheggio. Informazioni dunque che la donna avrebbe inviato per messaggio al marito e sfruttati poi per piazzare materialmente la droga all’interno dell’abitacolo della vettura.

Un’operazione attraverso la quale, secondo l’impianto accusatorio eretto dal pm Prisco nel corso del processo, Furci avrebbe cercato di incastrare la comandante dei vigili di Corbetta, Vismara, facendole piazzare tre grammi di cocaina all’interno della sua auto per vendicarsi del licenziamento subito al termine del periodo di prova al Comando di Corbetta. Licenziamento dichiarato poi «illegittimo» sia in primo che in secondo grado dal Tribunale del lavoro.

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