Dipendenti comunali indagati per truffa: chiuse le indagini da parte del PM
Due dipendenti comunali di Canegrate indagati per truffa ai danni dello stato: uno di questi è Enrico Cozzi, ex sindaco di Nerviano
Il Pubblico ministero Nadia Calcaterra ha chiuso ufficialmente le indagini sui due dipendenti comunali indagati per truffa allo stato per alcune anomalie riguardo alla timbratura dei badge al comune di Canegrate. Il danno stimato è di 3500 euro. Saranno chiamati a testimoniare.
Dipendenti comunali indagati per truffa: chiuse le indagini da parte del PM
Due dipendenti comunali di Canegrate indagati per truffa ai danni dello stato: uno di questi è Enrico Cozzi, ex sindaco di Nerviano e attuale coordinatore di zona Altomilanese del Partito democratico.
L'altro dipendente indagato è M.S.
Il sindaco di Canegrate Matteo Modica aveva firmato un decreto sindacale nel quale ha decretato la revoca dell'incarico di Elevata qualificazione - attribuito con precedente decreto numero 17 del 21 dicembre 2023 - proprio nei confronti di Cozzi (per 10 anni sindaco a Nerviano, dal 2006 al 2016), che da anni lavora nel municipio canegratese. Incarico che è stato affidato ad un altro dipendente.
Le indagini della procura di Busto Arsizio
Tutto è nato da quando, al palazzo comunale, è stato notificato un ordine di esibizione di atti e documenti da parte della Procura della Repubblica di Busto Arsizio con richiesta di documentazione relativa di «dati di registrazione dei badge, alle buste paga mensili, con le relative competenze e ai dati consegnati al Ced per l'elaborazione degli statini» dei due dipendenti del Comune.
Da quanto indicato dai Carabinieri della Compagnia di Legnano i due dipendenti sono indagati «per fatti penalmente rilevanti che potrebbero essere stati commessi contro la pubblica amministrazione», in questo caso contro il Comune di Canegrate.
Fatto questo che ha portato alla revoca dell'incarico di Cozzi, «considerato che gli stessi fatti potrebbero essere fonte di responsabilità disciplinare che sarà eventualmente accertata da questo ente - si legge nel decreto di revoca del sindaco - E ritenuto opportuno, in via temporanea e prudenziale, in attesa che la situazione si definisca in tutti i suoi aspetti, revocare il proprio precedente atto e affidare ad altra personale i servizi afferenti all'Area in questione».