Covid-19, "I centri disabili sono bombe a orologeria pronte a scoppiare"
A lanciare l’allarme è l’Anffas, che chiede aiuti per le persone con disabilità e le famiglie rimaste sole.
Covid-19, nella ricorrenza della 13esima Giornata nazionale della disabilità intellettiva e disturbi del neurosviluppo (che è anche il 62esimo compleanno dell'Anffas) non una festa ma un appello accorato.
Covid-19, l'appello dell'Anffas: "Cambio di strategia nella gestione dell'emergenza Coronavirus"
A lanciarlo è proprio l'Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale, per bocca del suo presidente nazionale Roberto Speziale. "I centri residenziali sono delle vere e proprie bombe a orologeria pronte a scoppiare, è una situazione a dir poco esplosiva che nessuno sta cercando di risolvere, lasciando così in balìa dell’emergenza sanitaria in corso le persone con disabilità, le famiglie e gli operatori". Speziale non usa giri di parole nel denunciare le condizioni in cui versano le strutture residenziali nelle quali in Italia vivono centinaia di migliaia di persone con disabilità e anziani non autosufficienti. Per l’Anffas (nella foto di copertina la presidente della sezione di Legnano Francesca Fusina insieme ad altri soci) urge un cambio di strategia nella gestione dell’emergenza Coronavirus: "Non basta solo proteggere dall’esterno chi vive in una struttura residenziale - spiega Speziale - Occorre aiutare le persone con disabilità e le famiglie rimaste sole".
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