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Coriste Gospel morte in auto: 7 anni e mezzo all'uomo che le tamponò e uccise

A causa del violento impatto entrambe le vetture prima erano finite nella corsia di sinistra e poi si erano ribaltate in un campo

Coriste Gospel morte in auto: 7 anni e mezzo all'uomo che le tamponò e uccise
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Coriste Gospel morte sulle strade del Novarese: sette anni e mezzo in abbreviato al conducente che tamponò e poi fuggì senza prestare soccorso.

Coriste Gospel morte in auto: 7 anni e mezzo all'uomo che le tamponò

Si è concluso venerdì, davanti al gup del tribunale di Novara Niccolò Bencini, il processo nei confronti di Destiny Okunzuma, trecatese di 25 anni di origine nigeriana, accusato di doppio omicidio stradale,
omissione di soccorso e guida sotto l’effetto di sostanze alcoliche, senza patente né assicurazione.

Il fatto risale all’8 ottobre dell’anno scorso, quando in un sinistro avevano perso la vita Daniela Cassina, 48enne di Busto Garolfo ma .originaria di Meda, e Gabriella Andreasi, 63enne di Cerro Maggiore.
I legali del giovane che conduceva l’auto che ha causato lo schianto avevano chiesto e ottenuto il rito abbreviato, puntando al minimo della pena per la giovane età del loro assistito (pena, va detto,
scontata di un terzo per via del rito abbreviato). L’imputato è stato condannato a sette anni e mezzo di reclusione, un anno e mezzo meno di quanto richiesto (9 anni) dal pubblico ministero, Silvia Baglivo,
titolare dell’inchiesta aperta dalla Procura. Il gup ha stabilito anche un risarcimento alla famiglia di una delle due coriste pari a 100mila euro, l’altra invece si è rivolta al Fondo vittime per la strada, ottenendo anch’essa una parte.

L'incidente avvenuto lo scorso ottobre

L’incidente era avvenuto nella notte tra sabato 8 e domenica 9 ottobre 2022 in via Milano, più o meno all’altezza dell’Assa, sulla strada che collega Novara a Trecate. Le due donne facevano parte del coro Gospel di Nerviano e stavano rientrando da un festival musicale al teatro Coccia. Erano a bordo di una Fiat Panda guidata da amici lungo la strada provinciale 11, quando la Mercedes Classe C condotta dal
25enne, che viaggiava nella stessa direzione, le ha tamponate.

A causa del violento impatto entrambe le vetture prima erano finite nella corsia di sinistra e poi si erano ribaltate in un campo. Cassina e Andreasi al momento dello schianto si trovavano sui sedili posteriori: la prima era morta sul colpo, la seconda era spirata un’ora dopo all’ospedale Maggiore di Novara. Sulla Panda viaggiavano altre due persone, anche loro parte dello stesso coro Gospel, che erano state portate via in ambulanza con ferite per fortuna non gravi.

Il tentativo di fuga e il fermo

Okunzuma dopo l’incidente pare avesse strappato la targa, poi si era allontanato a piedi nei campi («Mi sono fatto prendere dal panico», avrebbe raccontato successivamente agli inquirenti), ma era stato
rintracciato e fermato dai Carabinieri un’oretta dopo a Trecate, dove ha la residenza. Era senza patente e assicurazione: ai test alcolici era risultato negativo. La Procura di Novara aveva aperto un fascicolo
e chiesto il rinvio a giudizio. Il trecatese è stato difeso dagli avvocati Matteo Mossio e Manuel Ruffier. Si trovava agli arresti domiciliari, dopo essere uscito da un periodo di detenzione in carcere, ora è in libertà. E’ sposato e padre di due bambini. Per lui resta l’ipotesi dell’Appello.

«Ritengo che la questione sia stata chiusa in maniera corretta. Sul secondo grado di giudizio a Torino ci
ragioneremo col collega in funzione anche dell’ulteriore sconto di un sesto della pena in caso di rinuncia», ha dichiarato Ruffier.

«Naturalmente non siamo contenti - il commento post sentenza di Maria Rita Viganò e Antonio Cassina, genitori di Daniela - Speriamo almeno che questi anni li sconti tutti».

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