Coppia killer nessuna patologia psichica
Nell'udienza di stamattina al Tribunale di Busto Laura Taroni ha raccontato del rapporto difficile con la madre.
Coppia killer: nessuna patologia psichica. E' questa la valutazione finale dei periti per i due protagonisti dell’inchiesta “Angeli e demoni”. Si tratta di Leonardo Cazzaniga, medico anestesista ed ex aiuto primario del pronto soccorso del presidio ospedaliero di Saronno, e la sua amante Laura Taroni, infermiera nello stesso reparto.
Coppia killer: l'esito della perizia
La criminologa Isabella Merzagora e lo psichiatra e psicopatologo forense Franco Martelli erano i periti nominati dal gup di Busto Arsizio, Sara Cipolla, per verificare la capacità di intendere e volere di entrambi. Gli esami hanno riscontrato nell'uomo un disturbo narcisistico di personalità, da cui gli deriva il senso della propria importanza, che non si traduce in nulla di patologico e non intacca minimamente le facoltà intellettuali. Il responso della perizia psichiatrica sarà discusso mercoledì , con la formula dell’incidente probatorio.
L'udienza di oggi
Nelle udienze di oggi Laura Taroni è stata interrogata, sempre in incidente probatorio, sulle morti della madre, Maria Rita Clerici, e del suocero, Luciano Guerra; due accuse di omicidio che la donna divide con il compagno di un tempo. L’udienza preliminare proseguirà dal giorno 16. Sono state fissate nove udienze sino a fine mese. Nel dicembre scorso sono stati riuniti i due filoni dell’inchiesta. Il primo vedeva il medico accusato delle morti di quattro pazienti del pronto soccorso provocate, secondo l’accusa, da un sovradosaggio di farmaci, mentre alla coppia veniva contestato l’omicidio del marito della Taroni, Massimo Guerra. La seconda tranche addebitava a Cazzaniga altri cinque decessi in corsia e ad entrambi, in concorso, le morti della madre e del suocero di Laura Taroni. Leonardo Cazzaniga (assistito dagli avvocati bresciani Ennio Buffoli e Andrea Pezzangora) ha sempre allontanato decisamente da sé l’immagine di una sorta di killer ospedaliero e difeso il trattamento farmacologico da lui stesso battezzato “protocollo Cazzaniga”. Nessuna volontà di sopprimere i pazienti affidati alle sue cure. “Pietas” umana e preoccupazione di medico lo motivavano a una scelta terapeutica per evitare o alleviare sofferenze a malati anziani, gravi, in stato terminale. Una scelta che in altri casi si era rivelata efficace.
Il racconto sulla madre della Taroni
In aula Laura Taroni sta parlando e ripercorrendo la sua infanzia e il rapporto con la madre Maria Rita Clerici. Un rapporto difficile da quanto riferito dall'infermiera, accusata in concorso con l’ex amante Leonardo Cazzaniga, di averla uccisa. “Sono tutte cose non vere, mia sorella le voleva bene, la teneva in un palmo di mano”, ha dichiarato la zia della Taroni.