la scoperta dei carabinieri

Clandestini nascosti in un appartamento e un seminterrato chiuso con una catena

Le persone erano stipate all'interno dei due locali in condizioni igieniche scadenti

Clandestini nascosti in un appartamento e un seminterrato chiuso con una catena
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I Carabinieri hanno denunciato due uomini del Bangladesh che nascondevano all'interno di un appartamento in zona via Padova a Milano e in uno scantinato di un negozio 33 connazionali di cui 28 clandestini.

Clandestini rinchiusi in un magazzino

Il 3 marzo 2023, a Milano, i Carabinieri del Comando Provinciale di Milano hanno denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Milano, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina due soggetti, bangladesi di 51 e 49 anni che ospitavano 33 extracomunitari, di cui 28 clandestini. Uno dei denunciati era già gravato da precedenti specifici di polizia.

Nella mattina del 3 marzo, ad esito degli accertamenti effettuati su un appartamento, in una traversa di via Padova a Milano, zona Loreto, i Carabinieri del Comando Provinciale di Milano hanno proceduto al controllo all’interno dell’abitazione: un bilocale al quinto piano di uno stabile condominiale. I Carabinieri hanno, così, scoperto che vi dimoravano 24 persone: tutti uomini, bangladesi, infra-quarantenni, tra cui anche un minore (15 anni) non accompagnato, di cui 20 clandestini, stipati in circa 50 metri quadri tra uno stanzone e un cucinino, con mobilio di fortuna, letti a castello e materassi per terra, in condizioni igienico-sanitarie assolutamente precarie.

Chiusi dentro con un catenaccio

La perquisizione è stata, dunque, estesa anche ad un minimarket, nei pressi della Stazione Centrale, gestito da uno dei due uomini che avevano, di fatto, disponibilità della casa, seppure in assenza di un titolo formale. Nel magazzino seminterrato del negozio sono stati trovati altri 8 bangladesi, clandestini, anche questi infra-quarantenni: tutti stipati, gli uni accanto agli altri, nei sacchi a pelo, in circa 10 metri quadri del magazzino, la cui porta era chiusa dall’esterno con un catenaccio.

I giovani migranti erano pronti a partire: momentaneamente stipati in condizioni disumane in attesa di essere trasportati lungo le rotte di terraferma dei trafficanti nell’Europa Continentale. Sono in corso le indagini dei Carabinieri e della Procura di Milano per ricostruire tragitti e modalità della tratta di clandestini eventualmente riconducibile a strutture criminali organizzate.

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