L'operazione

Chiedeva soldi agli immigrati per agevolare l'esame d'italiano, insegnante sospeso

Le indagini sono state condotte dalla Guardia di Finanza di Magenta, l'indagato avrebbe chiesto somme dai 50 ai 200 euro per facilitare il superamento della prova

Chiedeva soldi agli immigrati per agevolare l'esame d'italiano, insegnante sospeso
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È stato sospeso per un anno dall'esercizio del pubblico ufficio un insegnante infedele che richiedeva soldi ad immigrati allo scopo di agevolarli nel superamento degli esami di italiano per ottenere la proroga del permesso di soggiorno.

Chiedeva soldi agli immigrati per agevolare l'esame d'italiano, insegnante sospeso

Il provvedimento è stato notificato all'insegnante nei giorni scorsi da parte dei finanzieri del Comando Provinciale di Milano attraverso un’ordinanza interdittiva di sospensione emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Milano.

In particolare, la complessa attività investigativa, condotta dai militari della Compagnia di Magenta e coordinata dal Pubblico Ministero Giancarla Serafini del dipartimento Pubblica Amministrazione della Procura di Milano, ha riguardato gli esami di lingua italiana, svolti in un istituto scolastico dove l’insegnante infedele prestava servizio, sostenuti da soggetti extracomunitari allo scopo di conseguire la certificazione di conoscenza della lingua italiana necessaria per ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno decennale anziché biennale.

Richieste tra i 50 e i 200 euro

Nel corso delle attività, i militari, dopo aver analizzato la copiosa documentazione acquisita ed ascoltato i numerosi candidati interessati, hanno scoperto che l’indagato richiedeva il pagamento di una somma variabile tra i 50 ed i 200 euro al fine di facilitare il superamento della prova. L’insegnante, in particolare, si rivolgeva a soggetti che, a causa dello stato di assoluto bisogno del rinnovo del titolo di soggiorno, accettavano le richieste concussive.

L’operazione testimonia il costante impegno della Guardia di Finanza a tutela della legalità nella Pubblica Amministrazione ed a salvaguardia dei soggetti in stato di bisogno. La responsabilità dell’indagato sarà definitivamente accertata solo qualora intervenga sentenza irrevocabile di condanna.

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