Cassinetta: addio al “Bomba”, infermiere al San Carlo
Il cassinettese Massimiliano Bombardiere si è spento a 44 anni per una emorragia cerebrale. Infermiere e colonna del San Carlo, ha donato gli organi

Il cassinettese Massimiliano Bombardiere, conosciuto come il “Bomba”, si è spento a 44 anni per una emorragia cerebrale. Infermiere e colonna del San Carlo, ha donato gli organi.
Cassinetta: addio al “Bomba”, infermiere al San Carlo
Dal 28 aprile la nuova Tac dell'ospedale San Carlo sarà dedicata ad un cassinettese: il 44enne Massimiliano Bombardiere, infermiere e colonna del pronto soccorso della struttura milanese, stroncato nel pomeriggio di giovedì 18 aprile da una emorragia cerebrale. Si trovava a casa, a Cassinetta, con la moglie Debora, infermiera di rianimazione al San Carlo, quando ha iniziato a sentirsi male. E' stato portato d'urgenza in ospedale ma per lui non c'è stato nulla da fare. La scelta della coppia è stata quella di donare tutti gli organi che era possibile donare. Gli espianti sono avvenuti nella notte tra venerdì e sabato, sotto gli sguardi commossi e addolorati di tutti i colleghi.
“Resterà nei cuori di tutti”
«Resterà nei cuori di tutti e nel suo pronto soccorso», ha spiegato Matteo Stocco, direttore dell'Asst dei Santi, annunciando l'intitolazione della Tac in occasione dell'inaugurazione del 28 aprile. Perchè quanto raccontano le persone che lavorano al San Carlo, Massimiliano, conosciuto da tutti come «il Bomba» era davvero più che un semplice infermiere. Un «eroe», lo ha definito qualcuno. Una persona «con il carisma di un direttore d'orchestra», un «faro», «un grande maestro sia nel lavoro che nella vita». «Il Bomba» era l'anima del reparto, sempre presente per gli altri, in grado di stemperare le grandi tensioni che possono emergere in un pronto soccorso, creando legami umani veri e profondi. Oltre ad essere il primo professionista al quale tutti si rivolgevano nel bisogno. Si occupava anche dei corsi di addestramento per l’emergenza extraospedaliera, era tutor degli studenti e spesso dal Pronto soccorso si distaccava per uscire in diurna in ambulanza e di notte sull’automedica.
L'affettuoso ricordo dei colleghi
Questo l'annuncio della sua scomparsa fatto da un collega su facebook: «Ciao “Bomba” ieri ne hai combinata un’altra delle tue, ma stavolta non te la perdono! Ci hai lasciato così improvvisamente senza nemmeno salutare, come eri abituato a fare ogni volta che correvi per un intervento, di corsa, sempre di corsa, una vita spesa al servizio del prossimo. Ho in mente tantissimi bei ricordi passati insieme, i servizi svolti con la professionalità che pochi hanno, le pizzette alle 3 di notte, le colazioni a fine turno, le puttanate che sparavi per tirar tardi, tutti ricordi indelebili che hai scritto nei nostri cuori. Manchi già tantissimo e stasera piuttosto che fare il turno in automedica hai deciso di partire per il tuo ultimo viaggio... non si fa così, non lo accetto. ciao amico, ciao collega, ciao Bomba». Il lutto ha investito dolorosamente anche la comunità di Cassinetta, dove Massimiliano viveva con la moglie Debora ed i loro tre figli, tutti dai 20 ai 14 anni di età. TORNA ALLA HOME PAGE PER LE ALTRE NOTIZIE
Federico Ughi