Caso Benusiglio, l'ex fidanzato condannato a 6 anni
La stilista era stata trovata impiccata a un albero in piazza Napoli a Milano: l'ex fidanzato è ora stato condannato a 6 anni in abbreviato.
Caso Benusiglio: l'ex fidanzato di Carlotta, il magentino Marco Venturi, è stato condannato a 6 anni.
Caso Benusiglio: la decisione del Tribunale
Marco Venturi, l'ex fidanzato magentino di Carlotta Benusiglio, è stato condannato a sei anni in abbreviato. Questa la decisione presa nella mattinata di oggi, mercoledì 8 giugno 2022, dal gup Raffaella Mascarino. La stilista di 37 anni era stata trovata impiccata a un albero di piazza Napoli a Milano all’alba del 31 maggio 2016.
L'iter giudiziario
Per Venturi invece il pubblico ministero Francesca Crupi aveva chiesto 30 anni. Per l’accusa Venturi avrebbe strangolato a morte (accelerata da una sindrome stiloidea) con una sciarpa o con il suo braccio Benusiglio, per poi inscenarne il suicidio, appendendo il corpo all’albero.
Ricostruzione dei fatti sempre negata dal magentino, difeso dagli avvocati Andrea Belotti e Veronica Rasoli, e non condivisa neppure da un altro gip, dal Tribunale del Riesame e pure dalla Corte di Cassazione, che per tre volte hanno negato l’arresto dell’uomo propendendo per la tesi del suicidio, avvalorata anche da una perizia tecnica del 2018, la quale sostiene che la 37enne è morta "con grande probabilità" per un’ "asfissia prodotta da impiccamento" e che sul cadavere riesumato non c’erano "lesioni scheletriche" che facciano pensare a un "eventuale strangolamento, parziale o totale, con successiva sospensione del corpo".
Tesi però non condivisa dalla famiglia di Benusiglio – la sorella Giorgia e la madre Giovanna Palazzi – che, rappresentata dagli avvocati Gian Luigi Tizzoni e Pier Paolo Pieragostini, si è costituita parte civile davanti al gup. Oltre all’omicidio della stilista, al magentino sono contestati anche alcuni episodi di stalking e di lesioni, sempre ai danni della compagna, commessi – secondo l’accusa – tra il 2014 e il 2016.
L’inchiesta sulla morte della stilista è stata particolarmente complessa, dato che in un primo momento la stessa Procura aveva avanzato una richiesta di archiviazione, prima del passaggio nelle mani del pm Gianfranco Gallo (che nel frattempo si è trasferito da Milano) e quindi in quelle della collega Crupi.