Il caso

Caso Benusiglio: la procura ricorre in appello, il pm: "fu femminicidio"

La stilista fu trovata impiccata nel 2016. L'allora fidanzato, il magentino Marco Venturi, è stato condannato in primo grado a sei anni per "morte in conseguenza di altro delitto"

Caso Benusiglio: la procura ricorre in appello, il pm: "fu femminicidio"
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É stato presentato nel corso del pomeriggio di oggi, mercoledì 1 febbraio, ricorso da parte della procura contro il verdetto di primo grado di condanna a sei anni per Marco Venturi, originario di Magenta, coinvolto nella vicenda della morte della stilista Carlotta Benusiglio, trovata impiccata all’alba del 31 maggio 2016 in piazza Napoli a Milano.

Caso Benusiglio: la procura ricorre in appello, il pm: "fu femminicidio"

Venturi, che all'epoca dei fatti era fidanzato con la stilista, era stato condannato, come detto, a sei anni lo scorso mese di giugno. Un verdetto, quello emesso dal gup Raffaella Mascarino che non aveva ritenuto Venturi colpevole di omicidio, ma responsabile della morte della stilista causata da altri reati dolosi, quali stalking e lesioni, ai sensi dell’articolo 586, ovvero "morte come conseguenza di altro delitto".

La sentenza emessa in primo grado non ha però convinto la procura, come sottolineato dal Pm Francesca Crupi, che ora sostiene ci siano tutti gli elementi, "per poter inquadrare la morte di Benusiglio nell'ambito del cosiddetto 'femminicidio'".

Le posizioni dei legali

Appello presentato anche dai legali della famiglia della stilista, gli avvocati Pier Paolo Pieragostini e Gian Luigi Tizzoni, che hanno confermato:

" Ci sarà sicuramente da parte nostra un'adesione all'appello della Procura che sosterremo nel corso del giudizio di secondo grado".

Di diverso avviso invece gli avvocati Andrea Belotti e Veronica Rasoli, difensori del magentino Venturi:

"Siamo sorpresi di questa tesi avanzata dalla procura. Tesi che è stata già smentita dai giudici che si sono pronunciati sulla vicenda. Ovviamente contesteremo sicuramente questa ricostruzione. Da parte nostra possiamo dire che abbiamo fatto appello perchè non abbiamo ritenuto di accettare nulla della sentenza di primo grado. Riteniamo invece che in secondo grado il nostro assistito debba essere assolto da tutto".

 

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