Bomba al cuore: sono passati 50 anni dalla strage di Piazza Fontana
Fu la tragedia che inaugurò la stagione delle altre stragi, della strategia della tensione, dei misteri irrisolti.
1969-2019: sono passati 50 anni da quella bomba, che inaugurò la triste epoca delle stragi.
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La strage cinquant’anni dopo (1969-2019)
Ci sono importanti ricorrenze del nostro Novecento e della nostra storia da ricordare: eventi che hanno costruito le identità delle ultime generazioni e hanno fatto riflettere quelle che già il Novecento lo avevano vissuto ampiamente nelle sue tragedie e ricostruzioni, a livello mondiale, europeo e nazionale. Uno di questi eventi è la strage di Piazza Fontana, avvenuta a Milano il 12 dicembre 1969.
Piazza Fontana, tragedia nazionale
Piazza Fontana fu una tragedia nazionale; fu la strage che inaugurò la stagione delle altre stragi, della strategia della tensione, dei misteri irrisolti, dei suicidi sospetti, degli insabbiamenti, dei tentativi di golpe e della P2.
Una storia italiana del Novecento, utile a comprendere le tensioni tra giustizia e politica che erano in ballo nella Repubblica italiana a poco più di vent’anni dalla sua nascita e anche per riflettere su quel decennio di trasformazione radicale che furono gli anni Settanta.
La bomba fece 17 morti e 88 feriti
I morti furono 17, 88 i feriti. Ci vollero più di trent’anni di inchieste e processi per attribuirne la responsabilità a gruppi di estrema destra coperti da settori deviati dei servizi segreti. Lo scopo: promuovere in Italia una svolta autoritaria attraverso una serie di sanguinosi attentati.
Ogni volta che all’orizzonte si profilano trasformazioni sociali importanti, del resto, si propagano la sfiducia nelle procedure del sistema parlamentare, l’insofferenza verso i compromessi imposti dal pluralismo e il timore che il Paese si snaturi, perda la propria identità. È proprio allora che affiora la tentazione di fare un passo indietro e sconfessare i valori della democrazia, accusata di non essere in grado di gestire quelle trasformazioni.
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Il sindaco Sala e le scuse ai Pinelli
Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha chiesto "scusa e perdono" da parte di tutta la città alla famiglia di Giuseppe Pinelli, il ferroviere anarchico coinvolto ingiustamente nelle indagini sulla strage di piazza Fontana e che morì cadendo da una finestra della questura di Milano alcuni giorni dopo l'esplosione.
LA TESTIMONIANZA DELLE FIGLIE DI PINELLI:
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