Lutto

Bollate piange lo storico organista Maurizio Bazzoni

Aveva 67 anni, per anni è stato docente al collegio arcivescovile Castelli di Saronno.

Bollate piange lo storico organista Maurizio Bazzoni
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Maurizio Bazzoni è scomparso a 67 anni, è stato lo storico organista della parrocchia San Martino di Bollate e docente al collegio arcivescovile Castelli di Saronno.

Addio a Bazzoni, storico organista

La parrocchia San Martino piange il suo storico organista. Si è spento nella notte tra lunedì 24 e martedì 25 giugno a 67 anni Maurizio Bazzoni. Classe 1956, sposato con Donatella dal 1990, padre di Fabiola e Samuele, Bazzoni arrivò a Bollate poco più di 35 anni fa, chiamato da don Franco Fusetti e don Augusto Panzeri per suonare l’organo di San Martino.

"E’ sempre stato l’organista principale e in questi ultimi anni è rimasto l’organista ufficiale della chiesa di San Martino - racconta l’amico Mirko Luppi, maestro del coro Canti Corum e collaboratore di Bazzoni mentre si occupava del coro San Martino - Suonava al sabato in chiesa San Martino e la domenica mattina a San Giuseppe. Era molto appassionato della Messa vigilare del sabato ed era uno strenuo difensore del rito, con la Messa che doveva essere cantata".

La musica era la sua grande passione, ma anche la sua professione. Fino a due anni fa Bazzoni era stato docente di educazione musicale al collegio arcivescovile Castelli di Saronno. Inoltre aveva scritto numerosi brani per la parrocchia. Molto attivo nella vita parrocchiale e della comunità, organista, amico del corpo musicale Arturo Toscanini di Bollate, Bazzoni è stato anche direttore di numerosi corpi bandistici in diversi Comuni: Rescaldina, Legnano, Caronno, Pero, Rovellasca e soprattutto Uboldo.

Era appassionato di scrittura

Insieme alla musica era la scrittura l’altra sua grande passione. Oltre a dilettarsi nel comporre brani amava scrivere poesie in dialetto milanese.

"Testi ironici, che aveva pubblicato anche su un libro, apprezzati per il loro humor - ricorda la moglie - Componeva inoltre testi con i cognomi dei ragazzi che terminavano il loro percorso di studi".

Uomo buono, teneva tanto al suo ruolo di organista liturgico, era molto legato alle tradizioni, passionario e tanto apprezzato dai parrocchiani. Commosso il ricordo dei familiari.

"Era un artista e docente poliedrico, innamorato della sua famiglia, del suo lavoro, della musica, dei suoi allievi e dei suoi bandisti. Tutti con estrema ammirazione e riconoscenza hanno apprezzato e riconosciuto le sue doti professionali ed umane - afferma la moglie - Sempre disponibile e generoso nei confronti di chiunque si approcciasse a lui. Uomo con uno spiccato senso del dovere, con una marcata giovialità e dalla battuta sempre pronta, che nel corso di un’intensa vita lavorativa ha saputo lasciare una traccia indelebile nel cuore di coloro che l’hanno conosciuto".

I ricordi dei figli

Così il figlio:

"Non esistono parole per esprimere il dolore del vuoto che mio padre ha lasciato nel cuore di tutti i suoi cari, come non esistono parole per dipingere la sua immensità. Una persona straordinaria, un padre premuroso e amorevole, un marito fedele e un professionista devoto, appassionato e impeccabile. Ricorderemo tutti il suo buon umore, la sua forza e l’amore che ha trasmesso e lasciato nel cuore di ognuno di noi. Persone preziose come lui se ne incontrano poche e spero di essere anche solo la metà dell’uomo che è stato lui".

Toccanti anche le parole della figlia:

"Un uomo come pochi se ne incontrano, di poche parole ma piene di significato. Preferiva dimostrare i sentimenti e l’affetto. Presente per tutti, in qualsiasi circostanza e sempre con la battuta pronta. La sua risata era la sinfonia più splendida che potessi sentire e so che mancherà ad ognuno di noi. Sei stato il mio eroe fin da bambina, e ora non posso che riconfermare questa certezza. Guardaci da lassù e continua a comporre le ballate delle nostre vite, con la tua creatività, vitalità e naturalezza. So che non avresti voluto niente di tutto questo, avresti pensato che fosse troppo, ma hai fatto tanto per tanti e hai meritato qualsiasi cosa. Sei stato un grande uomo, marito e padre. Grazie".

Una malattia scoperta a febbraio lo ha portato a spegnersi nella notte tra lunedì 24 e martedì 25 giugno. Operato a febbraio, sembrava essere andato tutto bene. Poi la malattia si è ripresentata. Commossa la partecipazione ai funerali del pomeriggio di giovedì 27, tanti hanno voluto portare un ultimo saluto durante i funerali, celebrati nella "sua" chiesa di San Martino. Venerdì 28 in santuario alle 21 sarà dedicato proprio a lui il tradizionale concerto della Festa dei Peritt eseguito dal Canti Corum.

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