Blitz ambientalista alla Scala: "La politica ci deve ascoltare, non c'è più tempo"
"Interrompere immediatamente la riapertura delle centrali a carbone dismesse e cancellare il progetto di nuove trivellazioni"
Il blitz ambientalista di Ultima generazione di questa mattina alla Scala di Milano è stato seguito da alcune dichiarazioni del gruppo: "Stop all'industria fossile per salvare il futuro dell'Italia".
Ultima generazione: "Stop ai carburanti fossili, si alle rinnovabili"
Questa mattina alle 7:45 cinque cittadini di Ultima Generazione hanno imbrattato le pareti esterne del Teatro alla Scala di Milano in attesa della prima. L’azione è durata circa mezz’ora e i presenti sono stati portati in questura per le verifiche di circostanza. All’opera lirica “Boris Godunov” dell’autore russo Modest Petrovič Musorgskij, che verrà messa in scena alle 18, è prevista anche la presenza di Giorgia Meloni e Sergio Mattarella, ai quali i manifestanti si rivolgono per chiedere di tutelare la vita della popolazione italiana.
“Abbiamo deciso di imbrattare con della vernice il Teatro alla Scala per chiedere ai politici che questa sera assisteranno allo spettacolo di tirare fuori la testa dalla sabbia e intervenire per salvare la popolazione. La situazione economica e ambientale del Paese peggiora di giorno in giorno e, invece di prendere le misure necessarie a salvaguardare il futuro dell’Italia da siccità e disastri climatici, la politica si rinchiude a godersi uno spettacolo per poche persone, così come riserva a poche persone la possibilità di salvarsi dal disastro alimentato dai continui stanziamenti all’industria del fossile. Speriamo che le macchie sulla facciata della Scala ricordino a Giorgia Meloni e Sergio Mattarella le proprie responsabilità e li spingano ad agire, prima che si ripeta un’altra Ischia”, dichiara Alessandro.
Tra i cittadini di Ultima Generazione che hanno preso parte all’azione è presente anche un musicista, che si sente particolarmente toccato da un luogo simile e agisce ora proprio per poterlo salvaguardare. “Da musicista, La Scala è il sogno, l'obiettivo. Non solo da esecutore, o addirittura da direttore, ma anche solo da spettatore. Vorresti che un posto così restasse per sempre (magari non proprio uguale, magari senza una partnership criminale con Intesa San Paolo), per portarci i tuoi figli e le tue figlie o la scolaresca di cui sarai professore. Poi capisci la situazione: il sogno non è più avere un giorno abbastanza soldi per andare alla Scala, ma averne abbastanza per mangiare; è un sogno pensare che l'edificio sarà ancora in piedi, che ci faranno ancora concerti. Il nostro gesto è un grido di amore verso la musica e, ancora una volta, va a toccare oggetti inanimati ritenuti più sacri delle nostre vite, in un momento in cui è più che mai evidente la dissonanza fra la crisi più grande che l'umanità abbia mai vissuto (e creato) e la miopia delle priorità delle persone, soprattutto delle massime cariche di questo Stato”, dichiara Simone, musicista.
Quali sono le richieste del Movimento
Gli attivisti hanno anche voluto sottolineare quali sono le loro richieste al governo in tema di ambiente e clima: "Interrompere immediatamente la riapertura delle centrali a carbone dismesse e cancellare il progetto di nuove trivellazioni per la ricerca ed estrazione di gas naturale. Procedere a un incremento di energia solare ed eolica di almeno 20GW immediatamente, e creare migliaia di nuovi posti di lavoro nell’energia rinnovabile, aiutando gli operai dell'industria fossile a trovare impiego in mansioni più sostenibili".
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