Lutto cittadino

Bareggio dice addio all'ex vicesindaco Dante Baroni

Nella sua vita era stato anche Cavaliere del Lavoro e fondatore dell'Avis di Bareggio: lo scorso dicembre i festeggiamenti per i suoi 100 anni

Bareggio dice addio all'ex vicesindaco Dante Baroni
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Alpino, fondatore dell’Avis, Cavaliere del Lavoro, vicesindaco e poi marito, padre e infine nonno, ma soprattutto cittadino. Dante Baroni era tutte queste cose e la sua scomparsa, avvenuta all’età di 100 anni da poco compiuti, non può che rappresentare una perdita importante per la comunità di Bareggio.

Addio all'ex vicesindaco Dante Baroni

Dalla giovinezza segnata dal dramma della Seconda Guerra Mondiale, che lo vide coinvolto in prima linea negli eventi successivi all’8 settembre, alla maturità vissuta nella piena realizzazione lavorativa, sociale e familiare, a fianco della moglie Mara, delle figlie Simona, Stefania e Samuela e dei numerosi nipoti.

Il tutto sempre animato da intraprendenza e curiosità; le stesse che lo accompagnarono quando, subito dopo il diploma, iniziò a lavorare come rappresentante per il pastificio Braibanti avendo la fortuna, per l’epoca, di poter viaggiare in giro per il mondo, da Cuba al Messico fino al Madagascar, come spiega la nipote, la dottoressa Marianna Galeazzi:

«Era il depositario di un’era che non c’è più perché lui ad esempio raccontava gli anni della Cuba antecedente alla rivoluzione castrista o i primi anni dell’aviazione commerciale, quando si utilizzavano ancora ex velivoli militari. Si tratta di un pezzo di storia che se ne va».

Bareggio dice addio all'ex vicesindaco Dante Baroni
Dante Baroni durante i festeggiamenti per il suo 100esimo compleanno lo scorso dicembre

Nonostante i numerosi viaggi oltreoceano, il cuore rimaneva sempre nella sua Bareggio, in quella comunità che lo accolse da bambino e dove imparò ad anteporre il bene di quest’ultima rispetto a quello del singolo:

«Penso fosse uno dei pochi che ancora sapevano guardare al bene comune e a lungo termine. A dimostrazione di ciò, il fatto che una delle sue lotte quando faceva politica era di far passare i pullman per il centro di Bareggio piuttosto che solo sulla via Novara».

Qualunque fosse il suo ruolo, da vicesindaco negli anni ‘60 a vicepresidente dell’Avis bareggese negli anni ‘80 o anche soltanto da Dante Baroni il suo orizzonte è sempre stato, a detta di chi lo ha conosciuto, quello di spendersi in azioni concrete e giuste per il bene della collettività:

«Ci ha educato alla responsabilità delle proprie scelte e ci ha reso tutti molto liberi. La sua scomparsa è sicuramente è una grande perdita, ma la sua vita è stata un grande dono».

Il ricordo dell'Amministrazione comunale

Un’esistenza che nelle sue ultime ore di si è cristallizzata nel dovere civico per eccellenza: quello di andare a votare, come ricorda il vicesindaco Roberto Lonati, presente martedì ai funerali in rappresentanza dell’Amministrazione comunale:

«Lui domenica voleva venire ai seggi fino all’ultimo. È stato un personaggio dalle molte sfaccettature, con una vita completa da ogni punto di vista. È venuto a mancare, oltre che un amico, una grande persona che ho sempre apprezzato per la sua umanità, serietà e intelligenza».

Sulla sua bara, come da lui richiesto, oltre al cappello da alpino è stato posto un mazzo di rose rosse legate da un nastro tricolore: «Sono i simboli dell’amore per la mia famiglia e dell’Italia amata Patria» scriveva, con la sicurezza che ha chi è riuscito a tradurre il proprio spirito nelle azioni della vita.

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