Apre locale senza autorizzazione: la Polizia di Stato denuncia e sanziona il titolare
Più di 300 persone intente a ballare la musica diffusa da un dj
Apre locale per ballare senza autorizzazione: la Polizia di Stato denuncia e sanziona il titolare. Sabato 23 scorso a Milano in via Macconago, la Polizia di Stato ha denunciato il titolare del "Lago Verde" per apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo o trattenimento.
Apre locale per ballare senza autorizzazione: la Polizia di Stato denuncia e sanziona il titolare
Una tensostruttura adibita a discoteca, infatti, gli agenti della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura hanno accertato la presenza di circa 300 persone intente a ballare la musica diffusa da un dj: nessuno degli avventori era dotato dei dispositivi di sicurezza previsti per i luoghi chiusi, utili al contrasto della diffusione del Covid-19, e gli addetti all'ingresso chiedevano ai clienti di mostrare il Green pass senza verificarne in alcun modo la validità.
L'intervento delle Forze dell'ordine
Intorno alle ore 4,30 i poliziotti hanno posto fine alla festa, garantendo un regolare deflusso dei convenuti, e senza turbative per l'ordine pubblico. Il titolare del locale, un cittadino italiano di 34 anni, è stato indagato in stato di libertà per aver aperto un locale di pubblico spettacolo senza la prevista licenza di agibilità ed è stato inoltre sanzionato amministrativamente per aver svolto l'attività di trattenimenti danzanti in difetto della relativa autorizzazione comunale.
Le sanzioni
Da successivi accertamenti è emerso anche che nella struttura si somministravano bevande senza autorizzazione: a seguito di formale invito di presentazione, ieri, giovedì 28 ottobre, il 34enne si è recato presso la Divisione Amministrativa e Sociale della Questura di Milano dove, a suo carico, sono stati redatti un verbale di sanzione amministrativa per aver effettuato attività di somministrazione di bevande in difetto della prevista autorizzazione/Scia e un verbale di sanzione amministrativa per aver effettuato attività di trattenimenti danzanti, senza rispettare i protocolli individuati quali idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio del virus Covid-19.