UNA BRUTTA STORIA

Anziana malata di Alzheimer "parcheggiata" in pronto soccorso

Da sabato a giovedì su una barella, la rabbia delle figlie, "non c’è rispetto per i pazienti costretti a stare in barella per giorni nel reparto più movimentato"

Anziana malata di Alzheimer "parcheggiata" in pronto soccorso
Pubblicato:

La storia di Maria (nome di fantasia, è di quelle che non possono passare inosservate. Maria è una nonna come tante, una di quelle che ha lavorato una vita prima di godersi la meritata pensione. Una donna in gamba fino a qualche anno fa quando di punto in bianco si è trovata ad affrontare un avversario più tosto di quelli che aveva incontrato nella vita, un avversario con un nome che solo a sentirlo pronunciare fa paura Alzheimer.

A causa di un malore improvviso sabato è stata trasferita dal Perini al pronto soccorso di Rho

Quando Maria non è stata più in grado di vivere da sola è stata affidata alle cure della Fondazione Restelli dove è rimasta fino a sabato mattina quando, per un malore improvviso è stata trasportata al pronto soccorso dell’ospedale di Rho. E qui, inizia, la parte brutta di questa vicenda con la nonnina che dopo essere stata visitata dai medici viene «parcheggiata» su una barella dietro al triage. Era la mattina di sabato, alle 9 di ieri, mattina, giovedì la nonnina era ancora li, su quella barella, in attesa di un posto in reparto che non era ancora stato trovato. Li, su quella barella tra il via vai di pazienti che arrivano in ambulanza, tra le urla dei bambini che accompagnati dai genitori si recano al pronto soccorso pediatrico, insomma, in mezzo a quella che è giustamente la «vita» del reparto di pronto intervento dell’ospedale e non di un reparto di degenza dove nonna Maria avrebbe tutto il diritto di stare.

"Una situazione indecorosa che fa vedere il degrado del pronto soccorso, meno male che ci sono gli infermieri"

«Da sabato mattina abbiamo fatto assistenza costante in pronto soccorso a nostra mamma - raccontano Laura e Daniela le figlie della donna - con mamma che a causa dell’Alzheimer si agita e noi a calmarla e tenerla affinché non si tolga i tubi. Tutto questo senza alcune risposta alle nostre domande da parte dei dottori. E questa è una delle cose che ci ha fatto letteralmente arrabbiare». Una situazione paradossale o, come definiscono le due figlie di nonna Maria «Una situazione indecorosa che fa vedere in che degrado siamo - affermano - Siamo distrutte, non solo dalla malattia della mamma già di per sé dolorosa ma dal fatto di vedere la mamma “parcheggiata” già dal centralino del pronto soccorso. L’unica cosa positiva è che ci sono degli infermieri “umani”».

Una situazione indecorosa, malati costretti a letto per giorni interi

Una situazione veramente indecorosa causata dalla mancanza di posti letto nei reparti, con persone, come nonna Maria, costrette per giorni, non solo a stare in un reparto movimentato come il pronto soccorso ma anche a rimanere completamente a letto, come raccontano le figlie della donna. «Tutti i pazienti ricoverati nel triage sono sprovvisti di campanello per chiedere assistenza ed urlano per farsi sentire, o si appellano ai parenti presenti - raccontano le figlie della donna - hanno tutti camicioni da intervento in sala operatoria e catetere e pannolini anche dove non necessario.

Dimessa dopo sei giorni "Con una polmonite presa in ospedale"

Nostra mamma per esempio non è allettata ma anche volendo non potrebbe scendere dal letto» Una situazione non certo voluta dal personale medico dell’ospedale che a sua volta, a causa della presenza, per giorni, delle barelle in pronto soccorso è costretto a lavorare in condizioni precarie in quanto oltre a eseguire interventi d’urgenza è costretto anche a occuparsi di degenti che non dovrebbero stare dove sono bensì in un reparto ordinario. Degenti spesso a disagio in quanto si sento un peso, soprattutto le persone della terza età, nonostante la loro unica «colpa» sia quella di essersi sentiti male. Una situazione davvero assurda che, nonostante i tanti ospedali presenti nella zona si ripete spesso perchè ormai, questa è la nostra sanità». Per quanto riguarda la storia di nonna Maria, la donna nel primo pomeriggio di ieri è stata dimessa e rimandata alla Fondazione Restelli «Con una polmonite presa in pronto soccorso» concludono le figlie.

Seguici sui nostri canali