Favoreggiamento all’immigrazione clandestina: ai domiciliari ad Arese
La Lega presenta un'interrogazione per chiedere al Governo di garantire più sicurezza ad Arese
Favoreggiamento all’immigrazione clandestina, attraverso una rete a sostegno di gruppi jihadisti: ai domiciliari ad Arese
Favoreggiamento all’immigrazione clandestina: ai domiciliari ad Arese
I deputati della Lega, Fabrizio Cecchetti, vicecapogruppo vicario del Carroccio alla Camera, e Fabio Massimo Boniardi, hanno presentato un'interrogazione al ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, per chiedere al Governo un'adeguata sicurezza per Arese. Nella comunità aresina, infatti, si troverebbe agli arresti domiciliari un uomo che avrebbe favorito l’immigrazione clandestina, attraverso una rete a sostegno di gruppi jihadisti. Secondo quanto emerso, l'uomo ai domiciliari ad Arese e ad altri componenti della rete, anch'essi arrestati, avrebbero raccolto e inviato soldi in Somalia destinati a comprare armi e munizioni per gruppi terroristici.
La Lega presenta un'interrogazione
"Più sicurezza per Arese. La notizia secondo cui uno degli stranieri agli arresti domiciliari favoriva l’immigrazione clandestina, attraverso una rete a sostegno di gruppi jihadisti, ha destato notevole sconcerto e preoccupazione nella cittadinanza. Abbiamo presentato un'interrogazione al ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese. Chiediamo al governo adeguate garanzie per la comunità e quali iniziative siano state avviate in proposito dall'esecutivo. Sembra ormai accertato che a Milano ci sia una vera e propria rete a sostegno dei terroristi islamici - non del tutto debellata - che in tutti questi mesi ha potuto operare indisturbata nel nostro Paese. Ricordiamo che, secondo quanto emerso dall'inchiesta giornalistica di 'Fuori dal coro', il soggetto agli arresti domiciliari ad Arese e ad altri componenti della rete, anch'essi arrestati, avrebbero raccolto e inviato in Somalia soldi destinati a comprare armi e munizioni per gruppi terroristici tra i quali Al-Shabaabla: la stessa organizzazione ritenuta responsabile del rapimento di Silvia Romano. E che solo grazie all’impegno delle Forze dell’ordine si è potuto giungere all’individuazione e all’arresto dei componenti della cellula che operava nella provincia di Milano. È inaccettabile certi immigrati possano foraggiare il terrorismo islamico agendo indisturbati nel nostro Paese. Servono risposte e misure concrete".