IL RACCONTO

«A Gaza continua la pulizia etnica, serve una Norimberga per Israele»

Chantal Antonizzi è attiva in Amnesty international: «Una catastrofe senza precedenti»

«A Gaza continua la pulizia etnica, serve una Norimberga per Israele»
Pubblicato:
Aggiornato:

«A Gaza si sta vivendo una catastrofe. E’ una terra in cui da molti anni c’è l’apartheid del popolo palestinese. Crimini del genere Israele li ha sempre commessi ma in questi due mesi la portata è qualcosa di mai vista prima. Siamo di fronte a qualcosa di gigantesco, continua la pulizia etnica del popolo palestinese». A parlare è Chantal Antonizzi: 36 anni, residente e Parabiago, cantante e insegnante di canto alla Scuola civica di musica «Pik Mangiagalli» di Cerro Maggiore, è coordinatrice per Israele e Territori Palestinesi Occupati del Coordinamento Medio Oriente e Nord Africa di Amnesty International Italia. Gaza la conosce bene. Nella Striscia ci è stata nel 2012 e quel legame con quella terra non si è mai più interrotto. Abbiamo parlato con lei di quello che sta succedendo in quel fazzoletto di terra.

Ci racconti la tua esperienza a Gaza?

«Era il 2012 e ci sono andata con altri attivisti, come semplici cittadini, per portare medicinale all’ospedale El-Shifa che, tra l’altro, in queste settimane è stato assediato dagli israeliani. Eravamo con medici, infermieri e un avvocato con il quale abbiamo raccolto le testimonianze di ex prigionieri nelle carceri israeliane. Ed è emerso quello che accade ancora oggi. Ci sono torture, i detenuti non possono vedere né i familiari né il loro avvocato, per chi sta male le visite mediche non sono assicurate. E Israele è l’unico Paese usa della detenzione amministrativa sui minori (in questi giorni c’è stato un boom di arresti di questo tipo). In cosa consiste? Vieni arrestato ma non ti dicono il perché, non viene formulata l’accusa ma solo detto “per motivi di sicurezza nazionale”. Non sono fornite prove e la gente può stare in carcere per lungo tempo. E i palestinesi sono gli unici civili ad essere processati con la Legge militare, anche i minorenni. Se tiri un sasso, puoi farti 20 anni di galera».

E il contatto con il popolo palestinese?

«E’ un popolo eccezionale. Ma quanto entri nella Striscia di Gaza avverti qualcosa di inquietante: può infatti succedere qualsiasi cosa ma non puoi uscire da quel pezzetto di terra. Ci sono infatti grossi problemi per entrare ed uscire dalla Striscia a causa dei valichi israeliani. La sensazione è davvero quella di essere rinchiusi in quella terra. E sopra le teste volano i droni israeliani, ti rendi conto di essere continuamente spiato e controllato. Poi il problema dell’elettricità: c’è per tre ore al giorno. Chi ha un generatore può averla un po’ di più ma è qualcosa che possono fare in pochi. Mi ricordo l’incontro con una donna: aveva perso il figlio perchè l’ambulanza non era arrivata perchè gli israeliani avevano sparato contro il mezzo di soccorso. Ed è quello che sta accadendo anche oggi. In tutti questi anni i palestinesi sono vittime di apartheid. A Gaza c'è un blocco totale dal 2007 che è illegale perché rappresenta una punizione collettiva contro la popolazione».

Cosa state osservando oggi a Gaza?

«La situazione è drammatica. Siamo di fronte a una catastrofe. Israele non fa entrare gli aiuti umanitari, l’80% della popolazione vive di questi: durante la tregua qualcosa è arrivato ma è troppo poco: in metà della Striscia non è arrivato nulla. Gli ospedali che sono attualmente al collasso e con bombardamenti molto vicini sono l'ospedale Nasser a sud della Striscia e l'ospedale Al Aqsa nella Middle Area. Sono pieni di morti e feriti. Il 60% delle case sono inabitabili. C’è 1,7 milioni di sfollati su una popolazione di 2,3 milioni. Gli israeliani bombardano anche le scuole che sono rifugi. In questi giorni Israele ha aperto altri fronti al sud, zona nella quale aveva fatto spostare la gente e ora bombardano a tappeto. E’ stata tolta nuovamente la connessione e l’elettricità: la gente così non può telefonare nè chiamare i soccorsi. Il risultato? La gente rimane sotto le macerie e deve portare i feriti in ospedale usando le loro auto. Israele ha bombardato anche le ambulanze (nota: cosa questa raccontata anche da Medici senza frontiere, con tre suoi medici uccisi): questa è una cosa assolutamente illegale. Israele ha usato anche il fosforo bianco coi bombardamenti, cosa assolutamente vietata. Viene detto che la popolazione viene avvisata prima dei bombardamenti: a parte che spostarsi non è facile e non è possibile evacuare gli ospedali, ma tali avvisi non sempre vengono dati. Si bombarda perchè stanno cacciando esponenti di Hamas? Israele ha colpito un palazzo di 6 piani, uccidendo 40 civili, tra cui 5 bambini, uno dei quali di soli 6 mesi, asserendo che in quello stabile abitasse un miliziano di Hamas: quest’ultimo però non si trovava in quel palazzo in quel momento ma, anche se fosse stato lì, bombardare in questo mondo è illegale. Stiamo assistendo, da parte di Israele, alla commissione di crimini di guerra a go go».

Quanto sta accadendo oggi a Gaza è qualcosa di già visto?

«Tutte queste violazioni, Israele le ha sempre fatte ma penso che oggi siamo davanti ad una portata mai vista prima. Israele ha sempre fatto quello che stiamo osservando ossia bombardare le scuole, gli ospedali, utilizzare le bombe al fosforo bianco, ma mai così tanto: nei giorni scorsi si sono contati 1000 palestinesi uccisi in un solo giorno. E un attacco di così vasta portata è in corso da due mesi».

Quale il messaggio che vuoi lanciare?

«Mai smettere di parlare di quello che sta accadendo a Gaza. Non si può restare indifferenti come il mondo sta facendo e ha sempre fatto, occorre fare pressione sui Governi, è allucinante che non ci sia ancora un embargo sulle armi e che non ci sia un cessate il fuoco, che non siano tregue. L’Italia deve poi smettere di inviare armi perchè questo è contro le nostre leggi. E poi è fondamentale tenere alta l’attenzione, sostenere i palestinesi, manifestare, farsi sentire. Dal 2021 la Corte penale internazionale sta raccogliendo le violazioni sul territorio da parte di Israele e chiediamo siano inseriti tutti i crimini di guerra commessi: ci deve essere una sorta di Norimberga per quanto Israele sta facendo. Purtroppo oggi c’è un’impunità totale, c’è da sempre su quello che accade in Cisgiordania, con gli insediamenti illegali dei coloni israeliani, e Gaza. Ma nessuno fa niente. Israele deve iniziare a rispettare le leggi, che ci sono anche nelle guerre come, mentre invece fa spostare le persone, fa pulizia etnica: senza il rispetto delle leggi, siamo di fronte a delle barbarie».

Seguici sui nostri canali