"Vorrei lavorare ma non posso, mesi di attesa per la corrente"
"La società mi ha risposto che se voglio sono nei tempi per fare causa... io vorrei solo poter lavorare"
"Vorrei lavorare ma non posso, mesi di attesa per la corrente". E' l'appello sconsolato di Laura Caselli, titolare delle gelaterie il Bagutto di Rho e, dallo scorso maggio, del Baguttino di Pregnana.
Gelateria Bagutto
Non sono certamente anni semplici per il commercio di vicinato. La pandemia, le guerre e i rincari sulle bollette, per non parlare dei grandi centri commerciali su cui (in Italia) si continua a investire. A Pregnana così come in tanti comuni del territorio rhodense, restare aperti con le proprie attività nei centri cittadini è una sfida spesso insostenibile. Che diventa ancor più complessa se, come nel caso di Laura Caselli, ci si trova contro il muro di gomma rappresentato dalle aziende che, sostanzialmente in regime di monopolio, gestiscono i servizi primari.
Mesi per il cambio di tensione
Laura è una commerciante molto conosciuta nel territorio. Da venti anni è titolare della Gelateria Bagutto di via Madonna a Rho. E a maggio ha deciso di aprire un altro negozio a Pregnana, in pieno centro, in via Vittorio Emanuele, a pochi passi dal Municipio.
L’idea era di aprire una gelateria e caffetteria.
«Siamo subito riusciti ad allestire i banchi per il gelato, ma per quanto riguarda la macchina del caffè era necessario un adeguamento della tensione, con passaggio dai 220 Volt ai 380 Volt necessari. Ho fatto richiesta a E-Distribuzione a maggio. Credevo fosse un passaggio agevole... A luglio è uscito un primo tecnico, il quale mi ha segnalato la necessità di effettuare dei lavori per la predisposizione. Ho realizzato a mie spese i due pozzetti, effettuando le richieste al Comune per l’occupazione di suolo e via dicendo. Come richiesto ho poi comunicato la realizzazione dell’intervento alla società e rinnovato la richiesta».
Ma da quel momento, stiamo parlando di agosto, nessuna novità per la negoziante rhodense.
«Non so più dove battere la testa. Questa estate siamo andati avanti solo con i gelati, ma ora la stagione è finita e non aver la possibilità di fare i caffè rappresenta un serio problema. Grazie a un elettricista siamo riusciti a metterci in moto con l’attuale potenza, ma è una coperta corta: non posso utilizzare l’acqua calda e se accendo una cosa ne devo spegnere un’altra. E questo senza che la macchina del caffè sia mai stata accesa. Mi sono messa in contatto con il tecnico uscito la prima volta, ho contattato la ditta che avrebbe l’appalto da E Distribuzione per fare questi lavori nel nostro territorio, mi sono rivolta alla società per chiedere cosa stesse succedendo. Al di là della difficoltà ad avere risposte, l’ultima mi ha fatto cadere le braccia: “Dobbiamo eseguire i lavori entro i 40 giorni, se non lo facciamo può farci causa”. Sinceramente io vorrei solo poter lavorare, non fare causa. Per lavorare in Italia è davvero necessario rivolgeri agli avvocati?».