i numeri della questura

Violenza di genere: dall'inizio dell'anno emessi 131 ammonimenti

I destinatari di ammonimento non sono solo uomini, non sono solo mariti maltrattanti o ex compagni che non si rassegnano alla fine della relazione

Violenza di genere: dall'inizio dell'anno emessi 131 ammonimenti
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Sono 131 gli ammonimenti per violenza domestica e per stalking emessi dal Questore di Milano Giuseppe Petronzi dall’inizio dell’anno fino ad oggi.

Violenza di genere: 131 ammonimenti da inizio anno

Si tratta di provvedimenti amministrativi a tutela delle vittime di violenza di genere che spesso, ma non solo, si consuma all’interno delle mura domestiche. Ne esistono di tre tipologie: per violenza domestica, per atti persecutori e per cyberbullismo. Nel primo caso l’Ammonimento viene emesso di iniziativa dal Questore principalmente sulla base delle annotazioni redatte delle pattuglie della Polizia di Stato che intervengono per episodi di lite domestica, anche se la segnalazione può provenire da chiunque, con garanzia di anonimato, come, ad esempio, dal medico di base o dal vicino di casa. Nel secondo caso è necessaria l’istanza di parte ed è alternativa alla querela come nel caso di cyberbullismo.

I destinatari di ammonimento non sono solo uomini, non sono solo mariti maltrattanti o ex compagni che non si rassegnano alla fine della relazione ma, in qualche caso, sono anche donne e figli che hanno commesso fatti di violenza nei confronti dei genitori, clienti che perseguitano i professionisti e, addirittura, non mancano i casi di atti persecutori posti in essere da sconosciuti.

L'ammonimento per allontanare il pericolo

In relazione a quest’ultima ipotesi, di recente è stato emesso un provvedimento di ammonimento nei confronti di un clochard che invaghito della giovane volontaria che gli aveva offerto il proprio aiuto, ha iniziato, per giorni interi a pedinarla e a interferire sulla vita privata.

L’ammonimento non è un “semplice atto amministrativo”; dietro ogni provvedimento notificato c’è un lavoro di squadra. Dietro ogni situazione, ognuna diversa dall’altra, c’è il lavoro di poliziotte e poliziotti dell’Ufficio Minori e Vittime Vulnerabili della Divisione Anticrimine della Questura di Milano: hanno un’età compresa tra i 28 e i 50 anni, sono costantemente formati, sono attenti ai dettagli e sono soprattutto empatici. Ogni giorno, selezionano le istanze di parte e le annotazioni redatte dagli agenti delle Volanti e degli altri Uffici di Polizia presenti sul territorio, analizzano tutte quelle situazioni di pericolo concreto e attuale o che potrebbero diventare tali, parlano con le vittime, diventano spesso un loro punto di riferimento, restando però obiettivi e professionali.

La notifica dell’Ammonimento non è semplicemente la consegna dell’atto notificato ma, soprattutto, un’intimazione rivolta all’ammonito a cessare ogni condotta violenta o persecutoria, con la finalità di interrompere l’escalation di violenza che può portare a conseguenze inevitabili. L’obiettivo è quello di agire efficacemente sui maltrattanti, di bloccare sul nascere le condotte persecutorie, di interrompere il ciclo della violenza, fornendo, altresì, un concreto aiuto ai soggetti maltrattati e stalkerizzati.

Percorsi specifici per chi perseguita

Fondamentale è l’aiuto fornito anche all’autore delle condotte delittuose il quale viene invitato a intraprendere un percorso trattamentale specialistico finalizzato a stimolare la comprensione del disvalore delle condotte, così da scongiurare il rischio di recidiva ed episodi più gravi. Ciò è stato possibile dal 2018 a oggi grazie al Protocollo Zeus, stipulato per la prima volta dalla Questura di Milano e dal Centro Italiano per la Promozione della Mediazione. Dal 4 Aprile 2018, data della stipula del Protocollo, su un totale di 878 ammonimenti, 750 ammoniti sono stati invitati a intraprendere un percorso trattamentale, con una percentuale che si aggira intorno al 70% di soggetti che hanno deciso di aderire al percorso.

L’inosservanza dell’ammonimento, nel caso di atti persecutori, fa sì che la commissione di ulteriori fatti determini la procedibilità d’ufficio, pur prescindendo dalla proposizione di querela da parte della vittima, con comunicazione dei fatti illeciti all’Autorità Giudiziaria, con l’aggravante di pena; nel caso di violenza di genere, viene valutata la condotta ai fini della pericolosità sociale.

L’attività di prevenzione Divisione Anticrimine in tema di violenza di genere non si limita solo all’ammonimento: dall’inizio dell’anno a oggi sono 11 le proposte di sorveglianza speciale avanzate, per soggetti autori di reati di maltrattamenti e stalking, al Tribunale di Milano - Sezione Autonoma Misure di Prevenzione. Si tratta di pericolosità cosiddetta “qualificata” che, secondo la norma, consente l’applicazione della sorveglianza speciale ai soggetti indiziati di atti persecutori e maltrattamenti in famiglia.

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