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Venti i bocciati alle scuole dell'obbligo: la metà è perchè non frequenta

La dispersione scolastica è alta in città: un tavolo di lavoro per il Comune e i dirigenti

Venti i bocciati alle scuole dell'obbligo: la metà è perchè non frequenta
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Un grave fenomeno sta prendendo piede a Novate Milanese. Si tratta del numero in aumento di dispersione scolastica, ovvero quel rifiuto di numerosi alunni di frequentare le lezioni della scuola dell’obbligo.

Venti bocciati tra i due Ic

Un tema molto delicato e complesso che è emerso nell’ambito del piano di diritto allo studio presentato dall’assessore competente Roberto Valsecchi durante l’ultima seduta di Consiglio comunale. Gli uffici dedicano un impegno non indifferente per rendere sempre migliori i servizi scolastici ai novatesi. Malgrado questo, i dati di quest’anno fanno emergere un trend spaventoso.

Dispersione scolastica

Ne ha proprio parlato l’assessore durante il suo intervento:

"Quest’anno tra i due Istituti comprensivi novatesi abbiamo contato ben 20 bocciati. La metà di loro, però, sono stati fermati non perchè non sanno le tabelline o risolvere un’equazione di primo grado, bensì perchè non vanno a scuola".

Risorse del Pnrr

Una circostanza emersa dalla richiesta d’aiuto dei Dirigenti scolastici, che chiedono al Comune una mano concreta nel contrastare questo fenomeno:

"Entrambi gli istituti hanno ottenuto significative risorse provenienti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza per contrastare la dispersione scolastica - ha continuato Valsecchi - Questa situazione è proprio una novità storica per Novate. I dirigenti sono intervenuti in Comune per creare un tavolo di lavoro al fine di trovare soluzioni su questo tema così attuale".

Il fenomeno degli "hikikomori"

A questo proposito è intervenuta anche la Consigliera comunale del Partito democratico Linda Bernardi, grande conoscitrice del mondo della scuola, che ha mostrato senza remore la sua preoccupazione al riguardo:

"Questi numeri sono un fallimento per la scuola. Li vivo come una cosa che fa male alla nostra società. Da una realtà lontana, il fenomeno degli “hikikomori”, ovvero la tendenza di alcuni giovanissimi a rintanarsi in casa e a relazionarsi solo con computer e cellulari, è giunto anche in città. La scuola è il nostro futuro ed è l’indice del benessere o malessere di una società".

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