Vaccini anti Covid per le aziende in Lombardia: si attende il via libera del Commissario Governativo

Già approvati la delibera e il protocollo attuativo. Moratti: "Somministrazioni da medico competente o struttura sanitaria privata in convenzione con associazioni di categoria o imprese".

Vaccini anti Covid per le aziende in Lombardia: si attende il via libera del Commissario Governativo
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Vaccini anti Covid per le aziende in Lombardia: si attende il via libera del Commissario Governativo. Già approvati la delibera e il protocollo attuativo. Moratti: “Somministrazioni da medico competente o struttura sanitaria privata in convenzione con associazioni di categoria o imprese”.

Vaccini anti Covid per le aziende in Lombardia: si attende il via libera del Commissario Governativo

Efficientare la campagna vaccinale, attraverso linee dedicate alle aziende e ai loro lavoratori, all’interno dei grandi hub massivi e disponibilità delle imprese a provvedere alle somministrazioni nei propri luoghi di lavoro.

Questi gli obiettivi del documento che disciplina le somministrazioni e le linee guida del protocollo d’intesa tra Regione e aziende approvato dalla Giunta regionale su proposta della vicepresidente e assessore al Welfare, Letizia Moratti, di concerto con l’assessore allo Sviluppo economico, Guido Guidesi. Non appena arriverà il via libera del Commissario governativo per l’emergenza Covid, dunque, la Lombardia potrà avviare la campagna vaccinale non solo nelle aziende, ma anche per le aziende.

Protocollo e principi operativi

Già nei mesi scorsi Regione Lombardia aveva definito con Confindustria, Assolombarda e l’Associazione nazionale medici di azienda un’ipotesi di campagna vaccinale sui luoghi di lavoro. Il 10 marzo era quindi stato definito un protocollo di intesa e quindi un protocollo di principi operativi.

“Con l’approvazione della delibera e del protocollo attuativo – dichiara Letizia Moratti – confermiamo e diamo ulteriore concretezza agli obiettivi che ci eravamo dati. Ovvero efficientare la campagna vaccinale e garantire sempre più sicurezza sui posti di lavoro, grazie alla collaborazione sinergica con il mondo delle imprese”. Molto positivi i riscontri da parte delle associazioni di categoria che, in 24, hanno già aderito.

Cosa prevede il protocollo

Il protocollo prevede che i vaccini siano somministrati dal medico competente o dal medico di una struttura sanitaria privata, in convenzione con le associazioni di categoria o con le imprese. La vaccinazione sul luogo di lavoro sarà rivolta a tutti i cittadini, titolari e/o lavoratori, a prescindere dal luogo di residenza/domicilio, che operano nell’azienda e/o anche appartenenti ad altre aziende che operano presso quest’ultima, o che hanno sede nell’immediato territorio limitrofo, previo accordo fra le parti.

“La somministrazione – spiega Guido Guidesi – avverrà all’interno dell’unità locale/sito interaziendale o nella struttura sanitaria privata in convenzione, in uno spazio idoneo alla somministrazione, in grado cioè di garantire l’accesso scaglionato e la permanenza post-vaccinazione”.

“L’azienda che intende attivare la campagna di vaccinazione – aggiunge l’assessore allo Sviluppo economico – deve disporre di una struttura organizzativa e logistica adeguata alla somministrazione e alla conservazione del vaccino. Le imprese che non dispongono di una struttura organizzativa e logistica adeguate possono avvalersi di altre, presso i siti interaziendali utilizzabili della propria Associazione di categoria, qualora questa lo preveda, o anche di strutture sanitarie private”.

I grandi insediamenti industriali potranno raggiungere accordi di collaborazione con piccole e medie imprese, mentre nei grandi hub saranno disponibili delle linee vaccinali dedicate ai lavoratori.

“Linee dedicate ai lavoratori nei grandi hub massivi”

“In attesa del via libera del Commissario governativo – aggiunge Moratti – la priorità in agenda è l’avvio di questa campagna vaccinale, con l’allestimento di linee di somministrazioni nei grandi insediamenti, con la possibilità di consorziare anche medie e piccole imprese. Penso anche a una sorta di rimodulazione della campagna per questo settore, proprio nel nome dell’efficienza: con vaccinazioni non solo nelle aziende, ma per le aziende, con linee dedicate ai lavoratori nei grandi hub massivi”.

“Un’opportunità – conclude l’assessore al Welfare – che in questo caso verrebbe indirizzata alle realtà più piccole con gli stessi obiettivi. Ovvero coinvolgere le aziende nella campagna e provvedere alle somministrazioni dei loro dipendenti, garantendo continuità alle attività imprenditoriali e la sicurezza dei luoghi di lavoro”.

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