"Urla e vandalismi in piazza: ora basta"
Il comitato residenti di piazza Francesco della Croce di Dairago ha sottolineato quali sono i problemi che si trovano ad affrontare da tempo.
Urla e atti di vandalismo in piazza. È quanto denunciato dal comitato piazza Francesco della Croce di Dairago, i cui componenti si dicono esasperati per la situazione, persistente da ormai diversi anni.
"Urla e vandalismi in piazza": il racconto del comitato residenti
Hanno raccontato dal comitato:
"Ogni sera arriva un gruppo di ragazzi e stanno qui fino a notte inoltrata. Lasciano anche schifezze per terra, urlano, fumano e bivaccano. Nonostante il coprifuoco, continuano a venire ogni giorno. Fanno molto rumore e rompono anche i giochi e le panchine del parco. Il sindaco ci ha detto di chiamare le forze dell’ordine, ma questo significa svegliarsi di notte e chiamare i Carabinieri tutti i giorni; così non si può risolvere la situazione. Il parco va recintato, anche per preservare i giochi. Il sindaco, però, ha detto no alla recinzione, perché “significherebbe spostare il problema altrove”. Chiediamo un maggiore controllo. «Siamo esasperati e non sappiamo più cosa fare - dichiarano stanchi i residenti dell’area - Dormire è un bisogno primario e se non si dorme a sufficienza ci si ammala. Il nostro è un ente nato per la tutela della piazza e dei suoi abitanti. A ottobre, ci siamo costituiti in comitato per farci sentire (un comitato che rappresenta le circa cinquanta famiglie firmatarie, ndr), ma ancora non si sono trovate soluzioni al problema".
Le preoccupazioni infatti sono state esposte da un membro del comitato direttamente al sindaco, Paola Rolfi, a dicembre, nel corso di un incontro cui era presenta anche un avvocato del gruppo.
La risposta del sindaco
Ha poi spiegato il primo cittadino Rolfi:
"Per le problematiche segnalate non possiamo fare niente, se non invitare gli interessati a segnalare le violazioni, anche delle norme anti-Covid, alle forze dell’ordine. Questo è un fenomeno che si può ripetere altrove. La soluzione che vogliono loro, cioè una recinzione intorno al parco giochi, significa spostare altrove il problema. L’unica soluzione a questa situazione è far vivere quella piazza. Noi avevamo ereditato un’area degradata e adesso la situazione è migliorata molto. Ora il parco è pieno di bambini, quindi chiudere l’area giochi (circa 1400 metri quadrati su una superficie complessiva di 9.000 metri quadrati, ndr) non è una soluzione, sposta solo il problema a metà piazza. Quindi tale proposta non rappresenta una soluzione alla problematica di alcuni comportamenti poco civili, ma soprattutto confinare i bambini in una area giochi, ristretta e recintata, sarebbe una sconfitta, innanzitutto educativa, per tutta la comunità: i bambini hanno bisogno di spazi aperti, di correre e giocare, non di essere confinati all’interno di un recinto. È con questo obiettivo che abbiamo messo a loro disposizione tutta l’area verde, coprendo quell’orribile buco, che da oltre un decennio arrecava degrado a tutta l’area".
Un’area verde che è stata interessata di recente anche dalla piantumazione di diversi alberi da frutto, che, secondo Rolfi, potrebbero attutire i rumori, che risultano ora amplificati dalla struttura della piazza.