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Unione degli studenti in protesta a Nerviano contro la Leonardo

L'unione studentesca ha contestato la produzione e vendita di armi dell'azienda italiana

Unione degli studenti in protesta a Nerviano contro la Leonardo
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Dopo il presidio indetto dal gruppo dell'Unione degli studenti che si è svolto a Nerviano davanti alla sede dell'azienda Leonardo, i ragazzi hanno voluto spiegare il motivo di quanto fatto.

Unione degli studenti in protesta a Nerviano contro la Leonardo

"Con il presidio indetto per il 21 febbraio davanti alla Leonardo S.p.A. di Nerviano, noi ragazzi dell'Unione degli Studenti di Busto Arsizio, insieme all'UDS di La Spezia e di Pomigliano (NA), vogliamo mobilitarci contro la produzione di armi e l'industria bellica nei diversi territori, e contro la conseguente militarizzazione dei luoghi del sapere - fanno sapere dall'unione studentesca - Nella provincia di Varese, a Somma Lombardo, Vergiate e Samarate, e in quella di Milano, a Nerviano, sono presenti diverse sedi della Leonardo S.p.A., azienda che si occupa dell'ambito aerospaziale, della difesa e della sicurezza. Nonostante ciò, risulta che essa ottenga l'83% dei suoi profitti dalla produzione e dalla commercializzazione di svariati tipi di armi (aerei militari, munizioni, missili, satelliti) e sistemi d'armamento come i "dual", impiegabili in ambito sia civile sia militare e securitario. Inoltre, lo Stato italiano è pienamente coinvolto nell'azienda poiché, nel 2022 e nel 2023, ha investito 8 miliardi di euro in nuovi armamenti, di cui una cospicua parte va proprio alla Leonardo, e il Ministero dell'Economia e delle Finanze partecipa come azionista".

unione degli studenti in protesta alla Leonardo
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unione degli studenti in protesta alla Leonardo
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"Vogliamo l'azienda fuori dalle scuole"

"L'industria bellica è per definizione complice della guerra e delle conseguenti morti. Leonardo ha supportato l'occupazione sionista da ben prima del 7 ottobre 2023, inviando a Israele la più varia artiglieria, e, a seguito di questa data, non ha smesso di fornire armi, che hanno causato più di 50.000 morti palestinesi. Contestiamo la complicità dello Stato italiano e della Leonardo in conflitti internazionali nei quali avvengono violazioni dei diritti umani fondamentali. Tutto parte dall'invio di armamenti e velivoli, forse prodotti nel Varesotto poiché non abbiamo la certezza di ciò che viene prodotto dall'azienda (cacciabombardieri o elicotteri da soccorso?) per mancanza di trasparenza e chiarezza. Vogliamo che la Leonardo si assuma le responsabilità della propria produzione e delle relative conseguenze etiche e sociali. Ci appelliamo allo Stato, alla società e agli studenti per riflettere sull'operato di questa azienda e capire se vogliamo piegarci alla militarizzazione generale e all'escalation bellica, o opporci a questi fenomeni e all'uccisione di vittime innocenti nei conflitti. Inoltre contestiamo il coinvolgimento di questa azienda, di fatto bellica, in attività di PCTO e nelle ricerche universitarie poiché in tale maniera si normalizza e si accetta il fenomeno della militarizzazione generale e quindi anche dei saperi, nelle scuole e negli ambienti accademici, oltre a permettere alla Leonardo di sfruttare le ricerche a scopo militare. Vogliamo la Leonardo fuori dalle scuole e dalle università. Vogliamo opporci a questa complicità nei conflitti e nella morte di migliaia di persone innocenti".

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