Questa mattina

Una via per Falcone e Borsellino

A San Vittore Olona la via dedicata ai magistrati uccisi da Cosa Nostra

Una via per Falcone e Borsellino
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San Vittore Olona ricorda Giovanni Falcone e Paolo Borsellino intitolando loro la nuova strada che da via Magenta sbocca in via XXIV Maggio.

Falcone e Borsellino

Si è svolta questa mattina la cerimonia ufficiale di intitolazione della strada, con il sindaco Daniela Rossi che ha svelato la targa dedicata ai magistrati uccisi nelle stragi mafiose. La manifestazione ha visto la presenza della Fanfara dei Bersaglieri di Lonate Pozzolo, che ha sfilato per diverse vie del paese raccogliendo gli applausi e la meraviglia dei cittadini. Il percorso, partito dal municipio, è giunto nella nuova via Falcone e Borsellino, dove c'è stata l'inaugurazione ufficiale.

Il messaggio di Mattarella

Nell'occasione è stato riproposto il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, letto in occasione del 32esimo anniversario della Strage di Capaci (23 maggio 1992) in cui persero la vita il giudice Falcone, la moglie Francesca Morvillo, gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, e furono ferite altre 26 persone.

«L’attentato di Capaci fu un attacco che la mafia volle scientemente portare alla democrazia italiana. Una strategia criminale, che dopo poche settimane replicò il medesimo, disumano, orrore in via D’Amelio. Ferma fu la reazione delle Istituzioni e del popolo italiano. Ne scaturì una mobilitazione delle coscienze. La lezione di vita di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino divennero parte della migliore etica della Repubblica.

A trentadue anni da quel tragico 23 maggio è doveroso ricordare anzitutto il sacrificio di chi venne barbaramente ucciso: Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, Vito Schifani. Insieme a loro ricordiamo Paolo Borsellino, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina. Testimoni di legalità, il cui nome resta segnato con caratteri indelebili nella nostra storia.

I loro nomi sono affermazione di impegno per una vittoria definitiva sul cancro mafioso e il pensiero commosso va ai loro familiari che ne custodiscono memoria ed eredità morale.

Come sostenevano Falcone e Borsellino, la Repubblica ha dimostrato che la mafia può essere sconfitta e che è destinata a finire. L’impegno nel combatterla non viene mai meno. I tentativi di inquinamento della società civile, le intimidazioni nei confronti degli operatori economici, sono sempre in agguato. La Giornata della legalità che si celebra vuole essere il segno di una responsabilità comune. È necessario tenere alta la vigilanza. Gli anticorpi istituzionali, la mobilitazione sociale per impedire che le organizzazioni mafiose trovino sponde in aree grigie e compiacenti, non possono essere indeboliti. L’eredità di Falcone e Borsellino è un patrimonio vivo che appartiene all’intera comunità nazionale. Portare avanti la loro opera vuol dire lavorare per una società migliore».

 

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