Un corbettese sul tetto del Pamir a 4.655 metri
Roberto Castiglioni ha raggiunto e superato la meta principale del suo viaggio in auto in solitaria di circa 24mila chilometri totali in due mesi e mezzo

Ha raggiunto e superato l’obiettivo che si era posto. Dopo oltre un mese di viaggio in auto da solo Roberto Castiglioni, 50 anni, domenica è arrivato alla sua meta principale: il punto più alto della Pamir Highway, a 4.655 metri di altezza, in Tagikistan, dopo aver percorso più di 12.200 chilometri e aver superato numerose frontiere. Un’avventura fatta di scoperte, incontri, visite, emozioni e qualche difficoltà, che non è ancora finita, dato che Castiglioni percorrerà ancora altrettanti chilometri a bordo della sua Ford Focus prima di fare rientro a Corbetta entro il 9 settembre.
La soddisfazione
«Sono molto contento di aver raggiunto la cima del Pamir, è stata una bella avventura, la parte più difficile del viaggio è fatta», racconta Castiglioni. «La parte più bella del Pamir è stata quella lungo il confine con l’Afghanistan, vedevo gli afghani dall’altra parte del fiume. C’è stato un lungo tratto con paesaggi simili tra loro, tra i 3.500 e i 4mila metri d’altezza, poi la cima a 4.655 e in seguito dei paesaggi stupendi – prosegue – Nel tragitto ho incrociato poche persone, tra cui tanti ciclisti di varie nazionalità che vengono qui per fare questi passi montani: ho conosciuto un’americana, degli spagnoli, neozelandesi, un francese che è in giro da nove mesi, due italiani che sono arrivati fin qui in bici dall’Italia, percorrendo 12mila chilometri in cinque mesi».
L'avventura
Dopo la meta raggiunta, la discesa dalla cima e il passaggio dal Tagikistan al Kirghizistan non sono stati privi di difficoltà. «Lunedì ho fatto 300 chilometri molto duri su strade dissestate, piene di buche, fossi e pietraie, ci ho messo otto ore e mezza. Ho dovuto anche attraversare un guado, dove c’era una macchina impantanata – racconta - Specialmente il tratto di strada al confine tra i due Stati, circa 12 chilometri, è da incubo perché è terra di nessuno: sono tutti saliscendi di terra e sabbia, lì se si mette a piovere diventa fangoso e impraticabile».
Il viaggio
Prima di arrivare al Pamir Castiglioni ha attraversato diversi Paesi. «Ho visitato alcune belle città come Samarcanda, Kivo e Bukhara in Uzbekistan, Tbilisi e Batumi in Georgia, Turkistan in Kazakistan, Elista che è una città buddista piena di templi in Russia. Tra le popolazioni locali ho trovato gente cordiale, tutti ti salutano, e mi ha stupito che anche in mezzo alle montagne, dove sono senza corrente e vanno a prendere l’acqua al pozzo, sapevano parlare bene l’inglese, pure i bambini – racconta – Ho incontrato anche alcuni amici italiani motociclisti che sono viaggiatori solitari come me».






Ora, fino a inizio settembre, Castiglioni proseguirà il suo viaggio tra Kirghizistan, Kazakistan, Russia, Bielorussia, Lettonia, Polonia, Ungheria, Slovacchia e Austria, da dove farà poi rientro in Italia e a Corbetta.