FINE DI UN'EPOCA

«Ul prestiné» abbassa la saracinesca dopo 50 anni di attività

«Il ricordo più bello di una vita tra il forno e il bancone? Il bene della gente che, insieme al sudore quotidiano, batterà per sempre nel cuore dei dairaghesi».

«Ul prestiné» abbassa la saracinesca dopo 50 anni di attività
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«Ul prestiné» abbassa la saracinesca dopo 50 anni di attività. La commozione del proprietario Pietro Ceriotti: «Il ricordo più bello di una vita tra il forno e il bancone? Il bene della gente che, insieme al sudore quotidiano, batterà per sempre nel cuore dei dairaghesi».

Dopo 50 anni via chiesa è avvolta nel silenzio

Via Damiano Chiesa, all’altezza del civico 3, in queste ore è avvolta nel silenzio. Il suono che fino a martedì mattina partiva però da quello stesso luogo, ossia le mura della panetteria Ceriotti, si è interrotto. Un suono che è diventato la colonna sonora delle giornate dei dairaghesi: i forni azionati, la voce dei clienti che danno il «buongiorno» e l’«arrivederci», quindi il rumore della cassa che emette gli scontrini. Senza dimenticare, poi, l’apoteosi dell’olfatto, coi profumi che contraddistinguono la strada verso la panetteria e il sacchetto del pane, alimento attorno a cui si riuniscono le famiglie nel focolare domestico. Tutti elementi che stanno accompagnando le riflessioni di Pietro Ceriotti, che martedì, per l’ultima volta, ha sfornato il pane nel suo negozio. Martedì è stato infatti l’ultimo giorno in cui il pane, la pizza e i dolci del Panificio Ceriotti sono entrati nelle case dei dairaghesi e non solo.

Tutta la passione di Ceriotti

Dopo oltre 50 anni di attività, di cui gli ultimi trenta vissuti come titolare dell’omonimo panificio, Pietro Ceriotti ha ritenuto che sia giunto il momento di godersi la meritata pensione dopo una vita di duro lavoro. Per tutti è sempre stato e sempre sarà «ul Prestiné» sin da quando ha rilevato il panificio Calloni, in cui ha iniziato la sua attività di panificatore. La sua passione per quest’arte e lo scrupolo con cui ha svolto la sua professione l’hanno sempre spinto a migliorarsi, utilizzare farine particolari che hanno prodotto quell’ottimo pane apprezzato dall’intera comunità. Ma ora è giunto il tempo di abbassare la saracinesca.

Il grazie ai clienti dairaghesi ma non solo

«Il ricordo più bello di una vita tra il forno e il bancone? Il bene della gente che, insieme al sudore quotidiano, batterà per sempre nel cuore dei dairaghesi», ha raccontato un commosso Ceriotti.

La ricerca, il legame con il territorio, il suo desiderio di sperimentare hanno portato Pietro a creare nel 2006 la Fruosa, ricetta con ingredienti del medioevo, che è stata premiata come dolce del Palio di Legnano. In questo suo lavoro, tanto faticoso quanto ricco di soddisfazioni, Pietro ha potuto sempre contare sulla moglie Anna, la sorella Luisa e la signora Piera.
Sabato mattina il sindaco Paola Rolfi, insieme al consigliere Nicolò Gatti è passata in negozio per salutare il commerciante, la sua famiglia e le collaboratrici. Nei loro occhi e nelle loro parole, ha spiegato il primo cittadino, ci sono «la fierezza e l’orgoglio per quanto realizzato. Orgoglio che si univa, tuttavia, ad un velo di tristezza. Pietro mi ha detto di aver tentato di trovare qualcuno che portasse avanti l’attività ma non ho trovato nessuno».

 

Empatica sempre Rolfi: «Sono convinta che martedì sia stato uno dei giorni che nessuno, a partire da Pietro, Anna, Luisa e Piera, avrebbe voluto che arrivasse. Il pane, la pizza, i dolci del Panificio Ceriotti già ci mancano, così come ci mancherà la gentilezza, la passione e il sorriso di Pietro e delle sue collaboratrici».

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