SANITA'

Tumore al pancreas, una rete tra ospedali per poterlo curare

Anche Rho tra i nosocomi lombardi per garantire ai malati il miglior percorso terapeutico

Tumore al pancreas, una rete tra ospedali per poterlo curare
Rho
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Garantire ai malati di tumore al pancreas il miglior percorso terapeutico possibile. E’ stata istituita nei giorni scorsi su proposta dell’assessore regionale alla Sanità Guido Bertolaso la rete lombarda delle «Pancreas Unit» che la Giunta del Pirellone ha voluto dedicare all’ex calciatore Gianluca Vialli, scomparso a gennaio dello scorso anno, e a tutte le persone che hanno sofferto di questo male.

Una «Pancreas Unit» di cui fa parte anche l'ospedale di Rho

Una «Pancreas Unit» nata con l’obiettivo di «riuscire a trattare sempre più efficacemente questo tumore che nella stragrande maggioranza dei casi oggi, purtroppo, non consente un’aspettativa di vita sufficiente, con la tenacia che ci ha insegnato Gianluca». Una rete di ospedali, undici per la precisione, tra cui il nosocomio di corso Europa a Rho diretto dal professor Roberto Bollina, che da aprile potranno erogare a carico del Servizio sanitario nazionale gli interventi di resezione del tumore del pancreas.

Rho e Vizzolo Predabissi  gli unici spoke per l'oncologia medica in provincia di Milano

Intorno a questi undici centri è stata creata una rete di strutture «spoke» che garantiranno le diagnosi e i trattamenti oncologici, endoscopici e radioterapici. In particolare saranno 29 i centri «spoke» per l’Oncologia medica (otto nel Milanese: il Fatebenefratelli, il Sacco, il San Carlo, il San Paolo, il Policlinico e il privato Ieo in città, gli ospedali di Vizzolo Predabissi e Rho in provincia). Trentuno gli «spoke» per l’Endoscopia diagnostica e interventistica gastroenterologia nel Milanese (i medesimi otto più i privati San Giuseppe e Multimedica di Sesto) e dieci gli «spoke» per la Radioterapia (a Milano San Paolo, San Carlo, Ieo e San Giuseppe).

Il professor Roberto Bollina: "Un riconoscimento importante per il nostro reparto"

«E’ senza dubbio un riconoscimento importante per il nostro reparto - afferma il dottor Roberto Bollina, primario dell’oncologia di Rho - Un riconoscimento per quello che è stato fatto in questi anni e per quello che stiamo facendo sia per quanto riguarda il tumore al pancreas, come in questo caso, sia per gli altri tumori. Da noi la persona viene messa al primo posto, la seguiamo dall’inizio della malattia fino purtroppo alla fine con diversi servizi e terapie che hanno come obiettivo quello di farla stare bene. Un riconoscimento che ci fa capire che siamo sulla strada giusta».

Non solo tumore al pancreas, Rho ha partecipato anche alla campagna "Ma io sono raro"

Rho è tra gli ospedali lombardi che in collaborazione con l’associazione «Lampada di Aladino» di Brugherio ha aderito alla campagna «Ma io sono raro», ideata e creata per accendere i riflettori su tumori che prendono origine dalle cellule del sistema neuroendocrino. Possono colpire il tratto gastro-entero-pancreatico, ma anche i polmoni e l’apparato respiratorio o altre regioni del corpo come cute, tiroide, paratiroide e surreni. Si tratta di neoplasie rare, la cui diagnosi troppo spesso richiede anni per essere formulata, ma per le quali ci sono ad oggi importanti ed efficaci opzioni terapeutiche.

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